NBA e NBPA continuano le trattative. È questa la linea indicata dal vice presidente dell’associazione giocatori, Malcolm Brogdon. Oggi sarebbe il giorno della deadline, data in cui la NBA o la NBPA potrebbero decidere di tirarsi fuori dalle trattative per il nuovo contratto collettivo.
Le due parti, causa pandemia, avevano rinviato la deadline già tre volte. Il primo spostamento era stato dal mese di maggio scorso al 10 settembre. Si era poi passati al 15 ottobre, e infine al 30 (oggi). L’accordo è però ancora lontano e, anche se manca un annuncio ufficiale, Brogdon ha praticamente comunicato il quarto rinvio:
“Le trattative sul contratto collettivo sono complicate, è un argomento delicato. Tante persone stanno collaborando sulla materia. Perciò ci vorrà un po’ di tempo. Non parliamo di settimane, ma almeno di qualche giorno in più”
Prima di accordarsi per il nuovo CBA (collective bargaining agreement), lega e giocatori devono risolvere diverse “grane”. Una tra tutte, la decisione sulla data d’inizio della nuova stagione. Le opzioni principali sul tavolo parrebbero essere due: il 22 dicembre o il Martin Luther King Day, il 18 gennaio. Brogdon lo ha confermato:
“Penso che queste siano le due opzioni. Inizieremo o al MLK Day, che è ciò su cui sono indirizzati i giocatori, o il 22 dicembre, sotto natale. La grossa differenza la fanno i profitti, per questo vogliamo cercare di rimettere la stagione su quelli che sarebbero stati i binari di un inizio a settembre-ottobre. La decisione verrà presa in base a quale data sarebbe la meno pesante economicamente”
Infine, Brogdon ha speso qualche parola anche sul suo nuovo coach agli Indiana Pacers, Nate Bjorkgren, ex assistente ai Raptors:
“Sarà fantastico. Toronto ha una grande cultura del gioco, tante menti illuminate e lui è una di loro. Non vedo l’ora di iniziare a lavorare con lui”
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