É risaputo che Kevin Love abbia molto a cuore il tema della salute mentale, che spesso e volentieri non viene preso sufficientemente in considerazione. Poiché questo accade anche in NBA, il giocatore dei Cleveland Cavaliers decise tempo fa di prendere in mano la situazione e apportare alcuni importanti cambiamenti. Con un lungo lavoro, costante e per niente facile, in questi due anni Love finalmente ha iniziato ad ottenere i primi risultati, tant’è che è stato premiato 5 mesi fa con l’Arthur Ashe Courage Award, riconoscimento che premia la sua costante lotta contro l’ansia e la salute mentale degli atleti.
Cavalcando l’onda dell’entusiasmo, il giocatore dei Cavs ha aperto anche la prima palestra di salute mentale al mondo, che prende il nome di Coa.
L’origine di questo interesse risale a marzo del 2018. In quel periodo Love scrisse un lungo articolo per The Players Tribune intitolato: “Everyone Is Going Through Something”, in cui si è raccontato come giocatore e come individuo, condividendo pubblicamente i problemi di ansia e attacchi di panico che aveva avuto i quel periodo.
L’esposizione del giocatore dei Cavs ha poi spinto nei mesi successivi altri giocatori della lega a condividere problemi personali legati alla salute mentale, come la depressione, riconosciuta e vissuta da giocatori come Steven Adams e DeMar DeRozan.
Dunque Love è riuscito a completare un altro obiettivo che da anni inseguiva con costanza e, in una intervista a Evan Bleier di InsideHook, ne ha potuto sottolineare l’importanza e la necessità nel mondo sportivo e non solo:
“Questa è una cosa per tutti. Non importa quali siano le nostre circostanze, ci portiamo tutti in giro cose che fanno male e possono ferirci se le teniamo sepolte dentro. Non parlare della nostra vita interiore ci priva della possibilità di conoscere veramente noi stessi e ci priva della possibilità di raggiungere gli altri bisognosi.”
A tal proposito, anche la dott.ssa Emily Anhalt, CEO di Coa, ha spiegato esattamente di cosa si tratta l’iniziativa e perché è così importante, soffermandosi anche sul tema dell’emergenza Covid-19 che, inevitabilmente, ha condizionato tutto il lavoro:
“Il nostro sogno è ancora quello di avere studi fisici perché pensiamo che l’aspetto dell’esperienza fatta dal vivo sia davvero importante. Purtroppo la pandemia ha decisamente accelerato il lancio dello degli incontri online. Penso che ciò che le persone stanno realizzando è che la salute mentale è importante ed è un problema che va affrontato subito e con serenità. Stiamo cercando di far capire alle persone che lavorare sulla propria salute mentale in modo proattivo aiuta a prepararsi e a gestire meglio le cose difficili che la vita ti pone. Penso che le persone stiano iniziando a rendersi conto di quanto sia importante e proprio per questo motivo si stanno impegnando a farlo.”
Poi ha continuato:
“L’allenamento per la salute mentale non è una cosa che si conclude in fretta. Non puoi farlo per un week-end o una settimana e poi pensare di essere bravo. È un processo continuo, un regime, una routine che fai nel tempo. In questo modo le nostre lezioni daranno la possibilità alle persone di esercitarsi autonomamente, sperando ovviamente che ognuno lo faccia per conto proprio. Sarà fondamentale esercitarsi con regolarità e da soli, senza l’aiuto di un’altra persona. Inoltre confidiamo molto nel gruppo. Sappiamo che in un contesto di gruppo c’è sempre una bella atmosfera e può accadere qualcosa di speciale. Per questo motivo speriamo che le persone arrivino in tante per affinare le proprie capacità e mantenere viva quella comunità che si verrà a creare.”
Senza dubbio, Love ha mantenuto le promesse che aveva fatto. Ora resta da vedere se l’iniziativa porterà i suoi frutti maturi e quali altre novità porterà il giocatore dei Cavs in tema di salute.
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