Il Draft NBA 2020 è finalmente terminato. Non senza qualche colpo di scena, come alla prima chiamata dove è stato chiamato Anthony Edwards anziché il tanto discusso LaMelo Ball. In seconda posizione è stato il turno di Wiseman, finito ai Golden State Warriors. Quindi, Charlotte per il giovane LaMelo.
Wiseman, dopo la pick degli Warriors, ha commentato il suo arrivo a Golden State, visibilmente emozionato per la magica notte del Draft:
“È fantastico essere finito lì perché posso essere in grado di imparare, essere in grado di far crescere il mio gioco, so che posso adattarmi a quel tipo di ambiente. Voglio solo cominciare a giocare con loro, mi aiuterà a svilupparmi sotto tutti i punti di vista. L’emozione? Son dovuto scoppiare in lacrime perché ho attraversato molte avversità nella mia vita. Ma ora sono pronto per scendere in campo con Golden State, con una mentalità solida, con una mentalità diversa dal solito: voglio andare a San Francisco e imparare il più possibile.”
Wiseman ha poi detto di avere già avuto contatti con Steph Curry, mentre non vede l’ora di lavorare con il resto della squadra:
“Ho un ottimo rapporto con Steph. Ovviamente, come tutti sapete, ho partecipato al suo camp in precedenza, mi ha insegnato molto. Quando ero al liceo, mi ha insegnato molto sul gioco del basket, mi ha dato informazioni che mi sono tornate utili nella mia giovane esperienza da giocatore. Ai tempi feci anche una foto con lui, non ci sono dubbi: that’s my guy!”
Dopo di lui è toccato a LaMelo Ball fare il suo ingresso in NBA. Con la terza scelta gli Hornets di Michael Jordan hanno deciso di puntare sul play. Questo il commento del giovane Ball che si è visto ‘scivolare’ dalla potenziale numero 1 fino alla 3:
“Mi sento decisamente benissimo nello ‘scivolare’ a Charlotte. Passare dalla 1 alla 3 per me non è uno scivolone, ho sempre detto che qualunque cosa fosse accaduta avrei seguito il piano di Dio. È lì che mi ha voluto portare e io sento che sboccerò a Charlotte.”
Anche Mitch Kupchack, GM degli Hornets, ha spiegato il perché della scelta:
“È un giocatore molto giovane e di talento che gioca il tipo di ritmo che piace giocare a noi. Ha una fiammata nel suo gioco che forse contiene anche un po’ di entertainment, forse più di altri giocatori. Ma non è questo il motivo per cui l’abbiamo draftato. Lo abbiamo draftato per via delle sue dimensioni rispetto al ruolo di play e per il modo in cui può gestire la palla.”
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