Phoenix Suns
A proposito di potenziali sorprese, i Phoenix Suns quest’anno hanno deciso di fare sul serio. Dopo le ottime prestazioni ottenute nella bolla di Orlando, riassunte in una brillante serie video, la franchigia dell’Arizona in punterà ad accedere ai Playoff. I Suns mancano l’appuntamento con la postseason da ormai dieci stagioni e sembrano intenzionata a spezzare il tabù. L’arrivo di Chris Paul via trade è da leggere in tal senso. I Suns hanno sacrificato degli asset importanti per arrivare al playmaker ex OKC, come Kelly Oubre Jr. e Ricky Rubio, oltre a una prima scelta futura. Il messaggio è chiaro: dopo anni di fallimenti la franchigia tornare a recitare un ruolo da protagonista. Un passo in avanti necessario, visto lo status che Devin Booker ha ormai acquisito all’interno della lega. La guardia è il perno centrale del progetto Suns, ed è nella fase di piena ascesa della propria carriera. Nella scorsa stagione ha partecipato al suo primo All-Star Game, oltre ad aver dominato la scena nella bolla di Orlando. Una franchigia perennemente nei bassifondi potrebbe aver iniziato a stare stretta allo stesso Booker, obbligando la dirigenza ad agire.
Un altro acquisto da leggere in tal senso è quello di Jae Crowder. L’ala sarà probabilmente il “4” titolare. Crowder è un giocatore che si integra alla perfezione nel roster dei Suns. Non ha bisogno della palla in mano per incidere, è un buon tiratore dal perimetro e un ottimo difensore, capace di marcare con efficacia giocatori di stazza diversa e con stili di gioco differenti. Inoltre è un veterano navigato, con alle spalle numerose esperienze ai Playoff. Le Finali NBA giocate da titolare con i Miami Heat sono un esempio. Il carattere da duro e l’energia che porta in campo lo rendono il fit perfetto per una squadra giovane con già due stelle che si divideranno i possessi.
Il quintetto sarà chiuso sicuramente da Deandre Ayton e da uno tra Mikal Bridges e Cameron Johnson. Il centro è uno dei giovani più interessanti di tutta la lega, ma ha ancora molto da dimostrare. Il pick ‘n roll con Chris Paul potrebbe trasformarsi in un’arma letale. Paul ha sempre fatto rendere al massimo il proprio centro, grazie alla sua capacità di servirlo con i tempi giusti. Vedremo se riuscirà a fargli fare il salto di qualità necessario. Le due ali, invece, dovranno portare fisicità, atletismo e tiro dall’arco. Entrambi hanno alzato il loro rendimento nella bolla, insieme alla squadra, dimostrando di essere pronti per avere un ruolo importante. Saranno fondamentali, insieme a Crowder soprattutto in ottica difesa perimetrale.
Capitolo panchina: la franchigia si è mossa rinnovando il contratto di Dario Saric. I dubbi principali riguardano l’affidabilità delle riserve di Paul e Ayton. Il cambio del centro al momento è Damian Jones, senza dimenticare il rookie da Maryland Jalen Smith, scelto con la #10 al Draft NBA. Nel ruolo di vice-Paul, invece, si alterneranno con ogni probabilità Jevon Carter e Cameron Payne. Entrambi dovranno migliorare la propria continuità se si vorranno evitare gli straordinari a CP3, il cui fisico ha alle spalle un qual certo chilometraggio.
Il compito principale di Monty Williams e del suo staff sarà quello di far coesistere le due stelle principali: Booker è il leader di questa squadra ed è un giocatore che ama giocare con la palla in mano. Tuttavia il suo rendimento e la sua efficienza aumentarono quando arrivò Rubio. La scintilla con Paul, a parole, sembra già scattata.
I Phoenix Suns dovranno farsi largo tra numerose squadre della Western Conference, più abituate a lottare per i Playoff e con roster già rodati. L’accesso alla postseason è tutt’altro che scontato, ma non può che essere l’obiettivo di una franchigia che manca questo appuntamento dal 2010. I tempi sembrano maturi in Arizona: la squadra ha talento, è ben allenata e ha aggiunto l’esperienza che mancava. I giovani sono chiamati a fare un salto di qualità necessario per rompere un tabù decennale.