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NBA Season Preview: Pacific Division

Derby di Los Angeles in copertina nella Pacific Division. Il divario rispetto alla concorrenza a Ovest è ampio, ma attenzione alle sorprese

Sacramento Kings

I Sacramento Kings sono reduci dall’ennesima stagione deludente, la 14ª di fila senza accesso ai Playoff.  La striscia è la più lunga in corso attualmente in NBA e sembra destinata ad aumentare.  Dopo l’esperienza nella bolla di Orlando, i Kings hanno deciso di cacciare Vlade Divac dal ruolo di General Manager, affidando successivamente l’incarico a Monte McNair.  Insieme a Divac, ha lasciato la nave anche l’assistente GM Peja Stojakovic.  La coppia di leggende serbe, sulla quale la governance aveva riposto grande fiducia, si è resa responsabile negli anni di scelte discutibili.  Uno degli errori più gravi riguarda il Draft del 2018, quando con la seconda scelta assoluta, i Kings selezionarono Marvin Bagley, passando talenti come Trae Young e soprattutto Luka Doncic.

The baffling Kings took Bagley over Luka”

McNair, ex Director of Basketball Operations degli Houston Rockets, dovrà rimediare agli errori di programmazione fatti in passato, cercando di sfruttare al meglio i giovani di talento presenti a roster.

Il miglior giocatore di questa squadra è senza dubbio De’Aaron Fox.  Il giovane playmaker è il presente, ma soprattutto il futuro della franchigia, che lo ha ricompensato con un rinnovo al massimo salariale.  Il contratto da rookie terminerà a fine stagione 2020-2021, e a partire da quella 2021-2022 guadagnerà almeno 163 milioni di dollari per i successivi 5 anni.  La squadra è nelle sue mani e Fox ha dimostrato di essere in grado di guidarla.  Le sue medie realizzative sono sempre andate in crescendo, ma il giocatore mostra ancora dei limiti importanti nel tiro dall’arco e nella  gestione degli attacchi a metà campo, mentre eccelle nel guidare la transizione per la capacità di imporre cambi di ritmo dal palleggio. 

L’offseason dei Sacramento Kings è stata senza dubbio una delle più movimentate.  Bogdan Bogdanovic ha lasciato la franchigia che l’ha portato in NBA dopo tre stagioni di permanenza, accasandosi agli Atlanta Hawks.  Il serbo è un giocatore ormai maturo, ottimo tiratore e realizzatore a tutto tondo, che ben si accoppiava con Fox.  La sua perdita, per modi e tempi, non può che appesantire la valutazione complessiva sull’operato della dirigenza.  

Durante la free agency, i Kings hanno deciso di non appesantire il salary cap delle prossime stagioni.  Per mantenere la flessibilità hanno firmato Hassan Witheside – formalmente un “ritorno alle origini” della sua travagliata esperienza NBA – e Frank Kaminsky con un contratto annuale.  I due vanno a completare il reparto lunghi insieme a Marvin Bagley III, Richaun Holmes e Jabari Parker.  Bagley è uno dei talenti su cui i Kings puntano, avendo utilizzato una seconda scelta assoluta cui si accennava in apertura per averlo un paio di stagioni or sono. Il giocatore finora ha deluso le aspettative, riscontrando anche numerosi problemi fisici.  Resta pur sempre un ragazzo di 21 anni che, nella stagione da rookie, aveva fatto intravedere delle buone cose, entrando a far parte del primo quintetto matricole.

Fondamentale tra gli altri il contributo di Buddy Hield, così come l’apporto di Harrison Barnes, Nemanja Bijelica e del nuovo acquisto Robinson III, ingaggiato anche lui con un contratto annuale.  A livello tecnico sono tutti dei buoni giocatori, ma non abbastanza talentuosi per poter supportare Fox nella caccia ai Playoff.  In più dal Draft è arrivata anche la giovane guardia Tyrese Haliburton, selezionato con la dodicesima scelta assoluta.  Il giocatore ha delle buone doti fisiche ed è molto bravo nell’arrivare al ferro.  Sembra adatto al gioco ad alto ritmo dei Kings, ma rimane qualche dubbio sul fit con Fox.

Per una squadra come i Kings, in una fase di perenne ricostruzione, i giocatori a roster rappresentano degli asset sacrificabili in vari scambi.  E’ dunque  assai probabile che l’organico con il quale la franchigia terminerà la stagione sarà diverso da quello attuale. Buddy Hield non ha digerito la perdita del quintetto base dal febbraio scorso e, nonostante le tensioni con il coach siano state messe da parte almeno temporaneamente nel miglior interesse di entrambi, la guardia potrebbe presto lasciare Sacramento. Nel 2019 Hield aveva firmato un’estensione contrattuale quadriennale da 94 milioni di dollari, che scadrà nel 2024.

In panchina è stato confermato come head coach Luke Walton.  La sua permanenza sembra, però, tutt’altro che scontata.  L’ex allenatore dei Lakers ha peggiorato il record di vittorie che la squadra aveva con Joerger.  Inoltre il mercato non ha portato grandi migliorie al roster, il che renderà ancora più difficile il lavoro di Walton.  Durante l’offseason i Kings hanno ingaggiato Alvin Gentry come assistente.  L’ex coach dei Pelicans è bravo a lavorare con i giovani e potrebbe essere l’alternativa pronta in casa all’ex campione NBA.

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