La dirigenza degli Houston Rockets sperava che con il passare del tempo e grazie all’ormai imminente inizio della stagione 2020-2021 la questione dell’addio di James Harden si sarebbe presto risolta.
Eppure non è andata così. Il Barba, infatti, sembra essere sempre meno tranquillo, deciso ad andarsene per cambiare definitivamente aria e togliersi di dosso la pressione dei media.
Con queste premesse è facile affermare che il clima in spogliatoio sia parecchio teso, inquinato dal malcontento di Harden e, di conseguenza, di tutti i compagni di squadra.
Le intenzioni del giocatore sono ancora quelle di andarsene, nonostante i Rockets abbiano preso giocatori di buon livello e abbiano effettuato numerose migliorie al roster. John Wall stesso, nuovo volto della franchigia dopo il trasferimento di Russell Westbrook, si è detto fiducioso e motivato per un nuovo inizio al fianco del Barba. Quest’ultimo, al contrario, ha detto di essere fermamente convinto sul voler abbandonare la barca.
L’obiettivo è noto a tutti: lasciare la franchigia texana per accasarsi in una contender in grado di ottenere grandi risultati nel breve periodo. Purtroppo per Harden, le proposte delle squadre non si sono fatte molto sentire, complice soprattutto il pesante contratto che attualmente lo lega alla franchigia texana.
Chiaramente ora che sta per cominciare la nuova stagione, la situazione comincia a farsi molto complicata per i Rockets. Infatti secondo Shams Charania di The Athletic, il malcontento di Harden ha generato non pochi attriti all’interno dello spogliatoio, culminati in confronti verbali molto accesi. Come se non bastasse, pare che Harden abbia pure lanciato un pallone contro Jae’Sean Tate, rookie della squadra. Calda accoglienza per lui in vista della prossima stagione.
Nonostante l’indole di James Harden è sempre apparsa sempre molto rilassata e tranquilla, in questi giorni i media stanno mettendo in risalto aspetti che non si erano mai visti prima, poiché Harden mostra un “livello di frustrazione insolito”.
Solo il tempo deciderà le sorti di entrambe le parti, nel frattempo, però, la dirigenza deve cercare di risolvere il problema nel minor tempo possibile. C’è una stagione da giocarsi, con Wall, DeMarcus Cousins e tanti giovani talenti pronti a tornare in campo dopo lunghi mesi di stop.
Ovunque sarà il futuro del numero 13, i suoi obiettivi personali e di squadra rimangono gli stessi. Come da lui stesso affermato, nella prossima regular season s’impegnerà per essere il miglior giocatore al mondo e far parte di un team tra i top 3 della NBA. Tutti traguardi raggiungibili, almeno in parte, se incastrato nel sistema di gioco che più gli si addice. Fondamentale per le buone prestazioni del giocatore e della squadra però, sarà senz’altro il buon umore e la tanta motivazione.
In rispetto dei termini fissati sul contratto, il giocatore sarà legato alla franchigia per altri due anni, salvo ovviamente eventuali scambi che daranno al 31enne la possibilità di giocare altrove.
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