(4-4) Brooklyn Nets 130-96 Utah Jazz (4-3)
Nonostante l’assenza di Kevin Durant, i ragazzi allenati da Steve Nash dimostrano di avere carattere e si portano a casa la partita con parecchia facilità. Il mattatore della giornata è sicuramente Kyrie Irving, che si carica la squadra sulle spalle e ne mette 29, di cui 18 solo nel primo quarto.
Uncle Drew mette a dura prova la difesa di Utah, segnando con tutto il suo repertorio, penetrazione, tiro dalla media e tiro da tre. È infallibile nel primo quarto, andando a segno con tutte le sue prime nove conclusioni. I Jazz provano a riemergere, soprattutto con le giocate di Donovan Mitchell, ma il vantaggio dei nero-bianchi è troppo solido e il primo tempo finisce sotto di 19.
Spida è a dire il vero l’unico degno di menzione, in una serata davvero pessima con percentuali basse al tiro per il resto della squadra. Il giocatore in maglia #45 fa scrivere al tabellino ben 31 punti, inutili se non per le statistiche. Poca roba anche la doppia-doppia di Rudy Gobert che combina 11 rimbalzi e 10 punti ma lascia troppi spazi liberi in difesa.
D’altra parte i Nets possono contare su un super LeVert, capace di uscire dalla panchina e segnarne 24, oltre all’ottima prestazione di Jarrett Allen, che chiude con una doppia-doppia da 19 punti e 18 rimbalzi. Brooklyn non scende più e il vantaggio va aumentando per il resto della gara, fino a chiudere con 34 lunghezze di vantaggio sugli avversari.
(2-5) Memphis Grizzlies 92-94 Los Angeles Lakers (6-2)
I Grizzlies continuano a non ingranare dopo l’infortunio di Ja Morant, e nonostante lottino fino alla fine, cadono dinanzi a dei Lakers piuttosto difficili da battere, e alla quarta vittoria consecutiva centrata.
L’incontro comincia subito forte, con un bel coast-to-coast di LeBron James che conclude al ferro portando i suoi sul 10-3. La partita è piuttosto accesa e Memphis va addirittura sopra con la tripla di Gorgui Dieng sul 21-19. I gialloviola continuano a rimanere sotto di 4 alla fine del primo tempo, grazie a un buon attacco dei Grizzlies, che scelgono sempre l’uomo giusto per concludere a canestro, e distribuiscono molto bene il pallone.
I Lakers si affidano ai loro giocatori migliori, che tendono ad emergere quando la partita conta di più. Davis è la solita sicurezza per i suoi, mette a segno la metà dei tiri provati, e chiude con 26 punti segnati, 10 rimbalzi e 4 assist. Numeri molto simili a quelli del suo compagno migliore, LeBron James, che ne mette 26 con 11 rimbalzi e 7 assist.
Emerge Dennis Schröder che aiuta i suoi con 12 punti da mettere nel bottino comune. La svolta per la partita avviene all’ultimo quarto, quando i Lakers sotto di due, cambiano marcia con James ed AD.
Davis prima segna su un passaggio schiacciato del compagno, prendendosi anche un fallo, e poi James manda nel sacco un jumper dal midrange dal coefficiente di difficoltà molto alto. I Lakers passano con 94, e si trovano soli in cima ad Ovest.
(3-4) Denver Nuggets 123-116 Minnesota Timberwolves (2-5)
Sfida interessante tra due squadre che sin qui hanno reso abbastanza sotto le aspettative. I Nuggets si affidano ai propri alfieri e partono meglio nella prima frazione, chiudendo sopra di 12, sul 34-22.
Succede qualcosa in campo e l’ingranaggio della squadra sembra incepparsi, perché i T-Wolves guidati da un finalmente ritrovato D’Angelo Russell, rimontano lo svantaggio e vanno a lottare colpo su colpo. 33 punti e 11 assist per Dlo, che si dimostra capace di guidare la truppa anche senza la stella della squadra Karl-Anthony Towns, ancora fuori per infortunio. Ad aiutarlo anche Hernangomez, nella sua migliore prestazione in stagione, con ben 25 punti e 8 rimbalzi. Buoni anche i 15 punti della prima scelta al draft, Anthony Edwards.
L’uomo partita è ancora una volta, Nikola Jokic, il quale segna 35 punti nonostante tocchi pochi palloni nei minuti finali, conditi da 15 rimbalzi e 6 assist. In questa partita non è da solo, e lascia parecchie giocate in mano ai compagni, che segnano tanto. L’esempio sono i 20 punti di Barton e i 17 JaMychal Green.
Serata no per Jamal Murray, che sbaglia parecchio e ne fa solo 13, con il merito di segnarne almeno 5 nei minuti finali. Per Minnesota invece, il merito è di crederci fino alla fine, e di provare a restare dietro a una squadra nettamente più forte. Nonostante un secondo quarto da urlo, vinto con il parziale di 43-28 non riescono a trionfare, ma coach Saunders può dire di aver ricevuto segnali positivi dai suoi.
(5-3) Los Angeles Clippers 113-116 San Antonio Spurs (3-4)
I San Antonio Spurs strappano finalmente una vittoria dopo aver vinto le prime due ed essere caduta nelle quattro gare successive, in una partita a dire il vero molto combattuta, in cui a farla da padrone è stato lo spettacolo.
La truppa di coach Popovich si presenta decisamente meglio in campo, e aumenta i giri del motore nel primo tempo, andando addirittura sul +24 di vantaggio. Per gli Spurs arrivano ben 3 giocatori in doppia cifra dalla panchina, tra cui Patty Mills in serata da vero cecchino; 27 punti e 8 triple per lui.
Una grande mano gli viene fornita da Dejounte Murray, Rudy Gay e LaMarcus Aldridge, che rispettivamente si iscrivono al tabellino con 21, 16 e 14 punti.
Nel terzo quarto, tornano in vita nel terzo quarto, guidati da Kawhi Leonard ancora in versione mascherata, autore di 30 punti e 10 assist, segnando da tutte le posizioni del campo con estrema facilità. Una novità sono i 20 e i 21 di Beverley e Batum che approfittando dell’assenza di Paul George, salgono in cattedra e si rendono protagonisti.
Verso la fine dell’incontro, gli Spurs si riprendono il vantaggio e a 2 minuti dalla fine sono sopra di 9. Gli episodi chiavi sono due; il primo vede Patty Mills sbagliare il libero decisivo per vincere la partita con quattro punti di vantaggio. Il secondo è il tiro del possibile pareggio fallito da Lou Williams prima e da Leonard poi, lasciando la vittoria ai texani. I Clippers perdono il secondo posto in classifica e tornano a casa con parecchi rimpianti.
(3-4) Portland Trail Blazers 108-111 Chicago Bulls (4-4)
Il lavoro del coach Billy Donovan si vede parecchio, e i Chicago Bulls mettono in cascina la quarta vittoria nelle ultime cinque gare giocate, in particolare contro un avversario ostico come i Trail Blazers di Damian Lillard.
Portland a dire il vero parte decisamente meglio, con Carmelo Anthony sugli scudi e autore di 12 punti a fine gara in uscita dalla panchina. Melo segna un’ottima tripla dal palleggio, portando i suoi sopra di 20 punti allo scadere della prima frazione di gioco. I Bulls non ci stanno e nonostante un secondo quarto da pochi punti per entrambe le squadre, tentano la risalita.
Sono addirittura sette i giocatori in doppia cifra a fine partita per Chicago, su tutti Otto Porter con 19 punti e 13 rimbalzi, e Coby White, con 21 punti e 10 rimbalzi. Sull’altro fronte del campo, la coppia Lillard-McCollum gioca abbastanza bene, combinando per 50 punti, ma non riescono a trovare la giusta fluidità di gioco oltre i punti. Nurkic ci prova con una doppia doppia da 12 e 11 rimbalzi ma non è abbastanza.
L’episodio decisivo è il tiro sbagliato da Anthony sul finale di partita, fallendo la possibilità di agguantare il pareggio allo scadere.
Canestro decisivo segnato invece da Zach LaVine, che dimostra una maturità del tutto nuova con cui guida i suoi in campo, e mette a segno il tiro per portare i suoi sul +4. A fine partita sono 18 punti e 9 assist.