Molti giocatori NBA hanno reagito all’assalto del congresso USA da parte di alcuni manifestanti pro Donald Trump. Tra questi figura Kyle Lowry. Il giocatore dei Toronto Raptors ha parlato con i giornalisti dopo la partita contro i Phoenix Suns. Lowry non ha usato mezzi termini, e ha chiamato in causa direttamente il presidente uscente Donald Trump:
“Stavo leggendo…ci sono state quattro morti durante l’assalto al Congresso da parte dei rivoltosi. L’uomo che è al momento presidente, gli ha incitati a farlo. Quell’uomo è un criminale, e come tale dovrebbe essere processato. In pratica ha detto alle persone di farlo, e alcune sono morte.”
In seguito Lowry ha fatto da eco a Doc Rivers. Il coach dei Philadelphia 76ers ha sostenuto, come altri giocatori NBA, l’idea che i poliziotti abbiano in un certo senso concesso ai manifestanti di entrare nell’edificio. Rivers ha paragonato la situazione con le proteste dei Black Lives Matter in estate. Allora ci fu uno schieramento ingente di forze, con un uso massiccio della forza. Ecco le parole di Lowry a sostegno di questa tesi:
“Il punto è che le persone sono state in sostanza autorizzate a correre dentro e a prendere possesso di un edificio federale. Se ci fossero state persone di colore sarebbe stata una situazione completamente diversa.”
Infine, Kyle Lowry ha commentato la decisione del Kenosha County District di non processare Michael Graveley. L’uomo aveva sparato a George Floyd. A seguito di questo evento si erano scatenate in tutti gli Stati Uniti grandi proteste. Ecco le dichiarazioni di Lowry sulla vicenda:
“Quello che è successo a Kenosha, con l’ufficiale di polizia non processato, è come uno schiaffo sul viso di tutte le persone di colore in giro per il mondo.”
I Toronto Raptors e i Phoenix Suns si sono inginocchiati durante l’inno nazionale. Secondo Lowry, entrambe le squadre si sono accordate per compiere il gesto. La partita è poi terminata con la vittoria dei Suns per 123 a 115.
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