Nonostante la frattura da avulsione rimediata alla mano destra lo scorso 14 gennaio, Myles Turner non aveva alcuna intenzione di assentarsi dal parquet per un paio di settimane, conscio della sua importanza nel sistema difensivo degli Indiana Pacers.
Proprio a questo proposito, dopo aver respinto al mittente i consigli cautelari proposti dallo staff medico della franchigia, Turner si è recato da uno specialista del settore, ottenendo un riscontro più conforme alle sue intenzioni:
“Sono andato a Los Angeles ed uno specialista mi ha confidato che non sarebbe stato necessario operare la frattura e che, facendo i conti con il dolore, addirittura l’allenamento del giorno successivo non sarebbe stato compromesso. Così misi un tutore e mi presentai in palestra, sorprendendo tutti, perfino coach Bjorkgren. Avrei potuto assentarmi e riposarmi per tre settimane, ma non fa parte del mio approccio alla pallacanestro. Non posso immaginare che i miei compagni siano là fuori a combattere senza di me. Dovevo tornare.”
Il lungo da Texas University può vantare una media di 3.9 stoppate a partita e, qualora riuscisse a mantenere tale cifra sino al termine della stagione, stabilirebbe un primato assoluto nel XXI secolo, pareggiando l’impresa di Alonzo Mourning, risalente alla stagione 1998-1999. Ironicamente, questa notte i Pacers affronteranno i Milwaukee Bucks di Giannis Antetokounmpo, il miglior difensore della scorsa stagione, e Turner vuole accertarsi che nessuno sprovveduto decida di non considerarlo un candidato al premio individuale nel prossimo futuro:
“Giannis è un grande giocatore ed il premio che ha ricevuto lo scorso anno per il suo apporto difensivo rispecchia perfettamente i parametri della lega. Non conta essere il miglior stoppatore od il miglior recuperatore di palloni. Bisogna dimostrare la propria imprescindibilità in relazione ai risultati della squadra. Se a fine anno dovessimo essere una delle migliori difese della lega, le mie statistiche assumeranno certamente un valore supplementare, risultando funzionali all’effettiva solidità della squadra. Voglio vincere il premio, dimostrando di essere un’ottima guida difensiva per i miei compagni.”
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