Steve Kerr e i Golden State Warriors, questa notte, sono usciti sconfitti dalla gara contro i San Antonio Spurs: una partita dove Steph Curry ha giocato circa trentacinque minuti. Pochi secondo alcuni, visto il grande impatto che il numero 30 dà al reparto offensivo degli Warriors, ma Kerr vuole continuare a dosare il minutaggio della sua stella.
Dietro alla scelta del coach di GS ci sono vari motivi, tra cui quella di gestire al meglio Steph Curry, come spiega ai giornalisti nella conferenza post-partita:
“Contiamo di avere Steph qui molto tempo. E non sono interessato a fargli macinare minuti in questa stagione, che è già complicata di suo difficile visti i regolamenti COVID […]. Per me e per la squadra, non facciamo giocare Steph per 40 minuti per inseguire vittorie. Presto avremo un’altra partita: vogliamo che Steph giochi ad alto livello per molti anni, quindi doseremo il suo minutaggio, cercando di mantenerlo intorno ai 34/35 minuti.”
Nonostante la sconfitta, Steph Curry è stato il miglior marcatore degli Warriors con trentadue punti, sette rimbalzi e sei assist. Un’ottima prestazione che stona con quella dei suoi compagni di squadra, ma ciò non creerà dei malumori all’interno dello spogliatoio, come spiega Steve Kerr:
“Non ho bisogno di fare o dire nulla: Steph è adulto, un compagno di squadra incredibile e ha piena consapevolezza di quello che stiamo facendo. Questa è una stagione particolare, sta facendo crescere i giovani giocatori per diventare una squadra da Playoff. Steph va sempre all-in e non si tira mai indietro, fa parte della sua genialità. Steph non è frustrato: non gli piace perdere, è un grande giocatore e resisterà”
Tra qualche ora gli Warriors scenderanno in campo di nuovo contro gli Spurs, con Curry e Steve Kerr più carichi che mai a ritrovare la vittoria.
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