Con un nuovo decennio appena iniziato, i protagonisti i primi anni 2000 hanno lasciato il posto alle nuove generazioni di talenti che continuano a rivoluzionare il mondo della NBA. Uno dei giocatori che ha fatto da ponte fra i due decenni e che è stato, a suo tempo, simbolo di rivoluzione è sicuramente Kevin Garnett, una dei lunghi più forti e più moderni della storia recente della lega, stella di riferimento dei Minnesota Timberwolves e campione NBA con i Boston Celtics.
The Big Ticket è l’antenato dei lunghi moderni che adesso spopolano la lega: braccia interminabili, rim-protector purissimo capace di pulire tutti gli errori difensivi dei compagni, dall’altra parte del campo alternava movimenti vicino a canestro ad una grande capacità di correre il campo e un jumper dalla media di rara efficacia.
Ma anche per un giocatore così evoluto e proiettato al futuro, la nuova NBA è qualcosa di molto diverso e molto più complesso; Garnett, in merito allo stato attuale del gioco ha dichiarato:
“Il gioco è ad un altro livello, non credo che i ragazzi di 20 anni fa potessero giocare a questo gioco. Vent’anni fa, i ragazzi usavano le mani in difesa controllare i giocatori, adesso non puoi usarle e ciò rende la difesa quasi impossibile. Riesci a immaginare di poter tenere sotto controllo Michael Jordan? No. Il fatto che non puoi toccare i giocatori dà all’attaccante un grande vantaggio; i difensori devono occupare grandi spazi per marcare gli attaccanti. Ma se hai creatività e ambizione, puoi essere un grande giocatore in questa lega.”
KG ha aggiunto parole di grande elogio per le nuove superstar NBA:
“Jokic sembra che abbia preso il gioco di Nowitzki e l’ha mescolato con il suo talento. Steph Curry ha rivoluzionato il gioco d’attacco costringendo le difese a marcarlo in spazi impensabili. Klay Thompson, Dame Lillard…queste guardie hanno cambiato il gioco. Non so se anche le guardie di 20 o 30 anni fa potevano giocare in questa NBA.”
È vero anche che molti giocatori giovani giovani come Wiseman, Embiid, Towns e Jokic hanno chiesto a Garnett consigli su come migliorare il proprio gioco e Kevin non ha mai negato loro un suggerimento, perché l’esperienza e l’essere vincenti è qualcosa che solo i grandi giocatori possono insegnare.
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