Risultati NBA: la tripla doppia di Jokic condanna i Lakers alla sconfitta, Lillard vince il duello con un Doncic da record
Dieci gare nella ricca nottata NBA, con i Clippers che in casa battono senza affanni i Cavs e i Bucks che invece cadono in quel di Oklahoma City. Vittorie per Suns e Spurs, tornano a sorridere anche i Timberwolves.
(7-20) Minnesota Timberwolves 116 – 112 Toronto Raptors (12-15)
Dopo quattro sconfitte consecutive, i Timberwolves di coach Sanders riescono finalmente a cogliere il primo successo dal ritorno sul parquet di Karl-Anthony Towns, uscito per falli a 38 secondi dalla fine a lavoro già compiuto.
Nonostante i ben 19 punti realizzati da Fred VanVleet nella sola prima metà di gara, i padroni di casa non riescono a prendere un buon margine rispetto alla concorrenza, che rimane relativamente a contatto sul -6 (54-58) all’intervallo lungo. Di rientro dagli spogliatoi, però, i Timberwolves scendono in campo con un altro piglio e non solo mettono la freccia, ma allungano addirittura sul +12 sfruttando le amnesie della concorrenza.
Nel quarto periodo Lowry prende per mano la squadra, realizzando 12 punti utili a riportare i suoi in partita. Minnesota è in affanno ma si affida al solito Towns, che risponde bene all’offensiva dei Raptors e tiene i suoi avanti. La palla persa da Beasley a 12 secondi dalla fine concede un’ultima chance per pareggiare i conti ai padroni di casa, con Siakam che però sbaglia il layup decisivo sulla buona difesa di Jaden McDaniels.
24 punti per Kyle Lowry, 22 a testa per Powell e VanVleet, mentre tra i vincitori spiccano i 20+11 di KAT e i 20 punti e 6 assist messi a referto da Malik Beasley.
(16-11) San Antonio Spurs 122 – 110 Charlotte Hornets (13-15)
Spurs corsari in quel di Charlotte, dove i padroni di casa si vedono costretti a sventolare bandiera bianca nonostante le grandi attenzioni riservate alla stella degli ospiti, DeMar DeRozan.
L’ex Raptors chiude infatti con soli 8 punti, preferendosi dedicare per una volta alla costruzione del gioco dei suoi, anche se nel primo quarto le cose non vanno certo per il meglio: gli Hornets partono subito fortissimo, arrivando ben oltre i dieci punti di scardo a fine primo quarto (17-33). Nel secondo periodo, però, gli ospiti sono incontenibili e riescono a ribaltare il risultato con un clamoroso parziale da 47-26, che riporta i ragazzi di coach Pop in testa.
Privi di Gordon Hayward e costretti a rinunciare a gara in corso anche a Devonte Graham per un fastidio al ginocchio, i padroni di casa non demordono e rosicchiano 5 punti alla concorrenza a fine terzo quarto riuscendo a strappare il pari, ma negli ultimi 12 minuti di gara sono gli Spurs a guadagnarsi la vittoria con un parziale piuttosto netto, che vale il successo e il relativo +12.
26 punti e 12 rimbalzi per Dejounte Murray, un punto in meno per Derrick White, mentre dall’altra parte non bastano la quasi tripla doppia di LaMelo Ball – 17 punti, 12 rimbalzi e 8 assist – e i 33 di Terry Rozier.
(11-15) New Orleans Pelicans 112 – 123 Detroit Pistons (8-19)
Prima tripla doppia in carriera per Mason Plumlee, che raccoglie l’eredità di Greg Monroe – ultimo centro a farcela con Detroit nell’ormai lontano 2012 – e contribuisce al secondo successo di fila dei Pistons con 17 punti, 10 rimbalzi e altrettanti assist.
Nella gara che segna il ritorno di coach Van Gundy a Detroit, sono i Pelicans a prendersi il primo vantaggio della gara, punendo senza pietà le incertezze dei padroni di casa nonostante qualche difficoltà nella propria metà campo, come testimoniato dal parziale di 40-30 alla prima sirena.
Nel secondo quarto arriva però la reazione dei Pistons, che sulla scia del successo contro i più quotati Celtics rientra in partita e riesce addirittura a prendere il controllo del mach prima dell’intervallo lungo (62-64). Zion e compagni faticano a ritrovare gli spazi e la verve del bel primo quarto e nel secondo tempo lasciano a Detroit l’incombenza di gestire il match, che i padroni di casa si aggiudicano senza mai dare l’impressione di poter soccombere di nuovo.
Sono ben sei i Pistons a raggiungere quota 15 punti, con Josh Jackson (21) e Saddiq Bey (16) sugli scudi. Dall’altra parte, 26 punti a testa per Ingram e Williamson, che non bastano però ai fini del risultato.