L’altro ieri in conferenza stampa il buon Draymond Green si è lasciato andare in un lungo sproloquio sul trattamento dei giocatori sul mercato NBA e sulla percezione che c’è quando un atleta vuole lasciare una squadra. Un sistema in cui, secondo l’asso degli Warriors, la squadra è sempre ‘padrona’ del destino del giocatore, decidendo se tagliarlo, scambiarlo o farlo rimanere all’interno del proprio roster.
Ebbene, sull’argomento si è inserito anche LeBron James il quale ha preso la parte di Green, dicendo inoltre che le sue parole avevano una sorta di “approccio strategico” in vista di futuri colloqui tra lega e sindacato giocatori. Il numero 23 dei gialloviola, in ogni caso, si è detto d’accordo con lo stesso Draymond:
“Dal punto di vista delle squadre, fanno chiaramente il loro gioco. Controllano come i giocatori dovrebbero essere, dovrebbero agire, come dovrebbero trattare la loro organizzazione e se le cose non vanno come devono, riescono a far sembrare di ‘troppo’ un determinato giocatore. Hanno sempre controllato l’aspetto di queste cose, anche di fronte ai media e tifosi. Vorremmo che questa situazione invece cambiasse… non necessariamente tanto per cambiare, ma che le persone capissero che ci sono altre situazioni di normalità. Non dovremmo mai guardare le cose da un solo punto di vista. Non voglio ripetere quello che ha detto Draymond perché lo ha detto in modo già perfetto. È stato intelligente e sono d’accordo con lui. Funziona così ed è sempre stato così. Vogliamo solo essere in grado di decidere anche noi.”
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