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Mentre il Gallo dà spettacolo contro Boston, Williamson e LaVine festeggiano la prima convocazione all’All-Star Game aiutando Pelicans e Bulls a superare rispettivamente Pistons e Timberwolves. Successi anche per Heat e Warriors, Hornets corsari a Phoenix.
(7-26) Minnesota Timberwolves 126 – 133 Chicago Bulls (15-16) [OT]
E’ servito un overtime allo United Center per decretare chi tra i padroni di casa dei Bulls e i Timberwolves, al suo secondo match sulla panchina di Minnesota, meritasse di più il successo nella prima gara di questo recap.
Alla fine, a spuntarla sono stati Chicago e Zach LaVine, che festeggia la sua prima convocazione all’All-Star Game mettendo la firma su una prova da 35 punti contro la sua ex squadra.
Dopo un primo quarto equilibrato (34-32), i padroni di casa avevano tentato la fuga prima dell’intervallo lungo, sfruttando le incertezze degli avversari per conquistare un vantaggio in doppia cifra (58-68), poi dilapidato nel corso della seconda metà della partita.
A 4,9 secondi dalla fine, l’ingenuità di Coby White regala a Ricky Rubio tre tiri liberi che valgono il pareggio sul 119-119; LaVine fallisce la tripla del vantaggio, pertanto si va ai supplementari.
Privi di Towns, fuori per falli appena 12 secondi prima della fine dei 48 regolamentari, i Timberwolves però non ne hanno abbastanza per contendere la W ai Bulls, che colgono quindi il successo numero 15 di questa regular season.
Doppia doppia da 17 punti e 10 assist per Wendell Carter Jr., mentre per gli ospiti brillano Beasley – 25 punti – e il giovane Edwards – 21+9 rimbalzi -, oltre al solito KAT da 24 punti, 8 rimbalzi e 5 assist.
(9-23) Detroit Pistons 118 – 128 New Orleans Pelicans (14-17)
Altra vittoria casalinga, ma questa volta ci spostiamo a ovest, dove i Pelicans hanno la meglio sui Pistons nel segno di Zion Williamson, anche lui alle prese con la prima convocazione all’All-Star Game.
Gara ricca di highlights per il sophomore di New Orleans, che pure aveva visto soccombere i suoi nel primo tempo, nel corso del quale i ragazzi di coach Casey erano riusciti a segnare 69 punti, miglior risultato stagionale dei Pistons nella prima metà di gara. La cifra record non è però bastata per evitare la sconfitta, con i padroni di casa che nel secondo tempo hanno limato lo svantaggio accumulato, perfezionando poi il sorpasso nell’ultimo quarto di gara.
Bella prova di Brandon Ingram, che chiude con 27 punti, 8 assist e 7 rimbalzi, mentre Steven Adams fa registrare la doppia doppia da 14 punti e 15 rimbalzi; con 25 punti e 6 rimbalzi in uscita dalla panchina, Josh Jackson è invece il migliore dei suoi.
Career-high pareggiato con 26 punti – conditi anche da 18 rimbalzi – e successo interno per i Cavs di Jarrett Allen, che da ultimo arrivato si carica i suoi sulle spalle nel match contro gli ormai derelitti Rockets, alle prese con la nona sconfitta consecutiva.
Pronti, via, e sono già 10 le lunghezze che separano le due squadre al suono della prima sirena (17-27), ma nel secondo quarto Houston riesce sorprendentemente a ribaltare la situazione, passando addirittura in vantaggio (50-48). Nel secondo tempo, però, i Cavs sembrano averne di più, con la difesa ospite che non riesce a tenere a bada Allen e soci e quest’ultimo che spadroneggia sotto le plance e si lascia anche andare a una schiacciata che a coach Bickerstaff ricorda tanto Julius Erving.
20 punti per John Wall, miglior marcatore dei suoi, mentre tra i padroni di casa spiccano anche i 23 punti di Collin Sexton.