Risultati NBA: LeBron e i Lakers cadono in casa dei Jazz, Gallinari abbatte i Celtics a suon di record
Mentre il Gallo dà spettacolo contro Boston, Williamson e LaVine festeggiano la prima convocazione all’All-Star Game aiutando Pelicans e Bulls a superare rispettivamente Pistons e Timberwolves. Successi anche per Heat e Warriors, Hornets corsari a Phoenix.
(18-15) Golden State Warriors 111 – 107 Indiana Pacers (15-15)
Con Steph Curry alle prese con qualche difficoltà imprevista nel trovare il fondo della retina – 33% dal campo per lo Splash Brother -, ha dovuto pensarci Draymond Green a togliere le castagne dal fuoco per i Warriors, rendendosi protagonista di due schiacciate e della solita grande prova nella propria metà campo che nel finale di gara hanno dato il là al successo dei Warriors.
Sul punteggio di 81-75 in favore degli ospiti a fine terzo quarto, infatti, i Pacers non si erano certo dati per vinti, ingaggiando un testa a testa che nel giro di qualche minuto ha portato Sabonis e i suoi a pareggiare sull’86-86 all’inizio del quarto periodo. Nonostante i reiterati tentativi di fuga della truppa di coach Kerr, i padroni di casa sono sempre rimasti a contatto, fino al parziale decisivo che ha messo fine una volta per tutte alle velleità di Indiana.
24 punti, 8 rimbalzi e 8 assist per Steph Curry, che anche in una serata storta al tiro si conferma il migliore dei suoi, mentre tra i Pacers spicca la stella di Sabonis, che chiude con 22 punti e 16 rimbalzi, e i 24 punti di Malcolm Brogdon.
(15-16) Charlotte Hornets 124 – 121 Phoenix Suns (20-11)
Un Malik Monk d’altri tempi regala una preziosa vittoria esterna sul difficile campo dei Suns ai suoi Hornets, con i ragazzi terribili di coach Borrego che portano a casa un importante successo contro una delle squadre più in forma della lega.
Eppure, nel corso del primo tempo i padroni di casa erano arrivati anche sul +17, senza però mai riuscire a portare a termine la fuga anche per via della caparbietà degli ospiti, bravi a restare a contatto nonostante il gap importante. Dopo metà gara il tabellone recita 66-67 per Phoenix, con Charlotte che dopo essere stata sotto per quasi tutto il primo tempo riesce a mettere la freccia a fine terzo quarto sul 97-91.
Si decide tutto nell’ultima frazione: a metà quarto gli Hornets scappano addirittura sul +11, ma Booker e soci ne mettono a loro volta 11 di fila per pareggiare i conti (110-110). Charlotte risponde però con altri 7 punti e, quando la palla si fa bollente, tocca a Gordon Hayward – protagonista poi anche di un contatto dubbio ma non sanzionato sulla tripla fallita allo scadere da Devin Booker – mettere la firma sul successo dei suoi con due tiri liberi a 5,8 secondi dalla fine.
20 punti, 8 rimbalzi e 4 assist per l’ex Celtics; cifre simili per LaMelo Ball, che chiude con 20 punti, 4 rimbalzi e 8 assist, ma con i suoi 29 punti in uscita dalla panchina è Monk il miglior marcatore dei suoi.
Dall’altra parte, si segnalano la tripla doppia sfiorata da Chris Paul, che mette a referto 20 punti, 10 assist e “solo” 8 rimbalzi, e i 33 punti del compagno di merende e di All-Star Game Devin Booker.
(22-11) Los Angeles Lakers 89 – 114 Utah Jazz (26-6)
Vittoria numero ventisei in stagione per dei Jazz che in questa regular season stanno andando oltre le più rosee aspettative, mietendo peraltro un’altra vittima illustre. Stavolta, infatti, a soccombere alla Vivint Smart Home Arena di Salt Lake City tocca ai Lakers di LeBron James, alle prese con una serata non indimenticabile nella metà campo avversaria – emblematico in questo senso il 25% dal campo del fin troppo volenteroso Horton-Tucker.
I Jazz ci mettono un po’ ad approfittarne, con i ragazzi di coach Snyder che nel primo quarto chiudono avanti sul +1, per poi dilagare già nel secondo periodo con un parziale di 24-39 frutto, tra le altre cose, di ben 8 triple.
Sotto di 16 con metà gara ancora da giocare, i Lakers non tirano però fuori l’orgoglio che sarebbe lecito attendersi dai campioni in carica, imbarcando ancora acqua e altri 10 punti di scarto nel terzo quarto e sventolando bandiera bianca ben prima del previsto.
19 punti, 4 rimbalzi e 4 assist per James, assistito per l’occasione dal solo Harrell, che realizza 16 punti abbinati a 6 rimbalzi in uscita dalla panchina. Per i Jazz, invece, Mitchell fa il generoso, smazzando 8 assist e limitandosi a 13 punti e 10 rimbalzi – 25% dal campo anche per lui -, ma per sua fortuna a compensare ci pensano Rudy Gobert e l’ex di turno Clarkson, autori di 18 punti a testa.