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NBA, Al Horford torna sull’esperienza ai Philadelphia 76ers

Il matrimonio tra il classe ’86 e Philly non è mai decollato

Nell’estate 2019 Al Horford lascia i Boston Celtics, con i quali gioca da tre stagioni, per approdare ai Philadelphia 76ers firmando un contratto quadriennale. I presupposti sono buoni, il centro dominicano parla anche di titolo e in quella stagione disputa 67 partite, di cui 61 da titolare, ma la scintilla con Joel Embiid e compagni non scatta. Morale della favola, l’otto dicembre scorso, la franchigia della Pennsylvania lo spedisce agli Oklahoma City Thunder.

In una recente intervista, Al Horford è tornato su quell’esperienza. Queste le sue parole:

“Si può dire, penso che non sia stata una buona scelta. Non avevamo chimica, le cose non andavano bene. Ed evidentemente avevamo molti grandi giocatori sul parquet, ma non ha funzionato. La scorsa stagione è stata frustrante perché non sono mai riuscito a dimostrare ciò di cui ero capace e neanche a mostrare il mio gioco.”

Arrivato in Oklahoma, il cinque volte All-Star si è detto impressionato dall’organizzazione dei Thunder:

“Sam Presti mi ha detto che voleva che venissi e apportassi un impatto sulla cultura negli spogliatoi. Mi ha detto di venire e di portare tutto quello che sapevo. Ho fatto parte di squadre diverse, ma questo è un posto davvero speciale. Da lontano non me rendevo conto, nonostante avessi sempre visto Oklahoma City e i Thunder come una buona organizzazione. Non mi rendevo conto di quanto fosse speciale. Tutte le persone che lavorano nella franchigia sono connesse tra loro e fanno di tutto per rendere le cose facili ai giocatori. Questa è una cosa che apprezzo enormemente.”

Il 34enne ha giocato momentaneamente 23 partite e sta viaggiando a una media di 14.2 punti, 6.8 rimbalzi e 3.6 assist. Questa la sua opinione sul personale inizio di stagione:

“Ho sempre sentito di poter giocare, so di poter giocare a un alto livello. Non è mai stata una preoccupazione per me e non cerco di proiettarmi troppo nel futuro. Sono in ottima salute, meglio di quanto non sia stato negli ultimi due anni. Questo è molto incoraggiante per me, mi sento molto bene fisicamente. Voglio essere al livello necessario per giocare al livello più alto, per contribuire e influenzare i risultati.”

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