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Golden State Warriors

NBA, Draymond Green fa il punto sulla stagione degli Warriors

Green è stato intervistato in esclusiva da Bleacher Report

Draymond Green e i Golden State Warriors sanno cosa vuol dire avere una stagione vincente.  E questa al momento lo è, nonostante sia lontano dagli standard mantenuti durante l’era della dinastia.  19 vittorie e 18 sconfitte recita al momento il record degli Warriors, alle prese con la seconda stagione consecutiva senza Klay Thompson.  Fortunatamente, quest’anno è tornato Stephen Curry in versione MVP, che con Green sta trascinando questi giovani Warriors verso un posto ai Playoff.

In un’intervista esclusiva a Bleacher Report, Draymond Green ha fatto il punto della situazione, commentando l’andamento dei suoi Warriors:

“Penso che questa squadra sia molto più avanti di quanto ci aspettavamo che fosse a questo punto, ma come si cresce, crescono anche le aspettative.  Guardo a come siamo arrivati al camp, se mi dicevano che saremmo stati 19-18 a un paio di partite dai Playoff, avrei accettato subito, vista l’incertezza su dove sarebbe stata la squadra.  Ma come si vedono le potenzialità della squadra e la rapida crescita, queste aspettative cambiano.  Visto che sono cambiate, ora non siamo dove vogliamo essere.  Pensiamo di poter ambire a un posto migliore.”

“Non dico che siamo felici dove siamo perché abbiamo buttato via alcune partite che dovevamo vincere.  Abbiamo una squadra molto giovane, quindi c’è da aspettarselo.  In una squadra giovane, la cosa più importante è sempre la finalizzazione.  Il talento ti può tenere in gioco fino a cinque minuti dalla fine, ma poi è il momento di finalizzare.  E, come squadra giovane, non sempre riusciamo.  Per finalizzare serve familiarità con i compagni, e noi non abbiamo ancora passato abbastanza tempo insieme.”

Draymond Green ha poi continuato parlando del rookie James Wiseman, di cui è il mentore:

“Continuerà la crescita, continuerà a impostarsi.  Da quanto talentuoso è James, ha fatto alcune giocate all’inizio della stagione da farci girare la testa.  Il resto è solo questione di inesperienza.  Quando guardi le sue giocate, non dici mai ‘Perché dovrebbe provare a farlo, non ha abbastanza talento’; dici ‘Yo, va piano, hai appena visto quel tizio passare per di qua?’.  Sono queste cose, sono solo una sensazione, ma lui sta imparando a giocare in NBA.”

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