C’è chi compra, c’è chi vende e c’è chi guarda solamente. Nelle finestre di mercato NBA ogni squadra deve decidere quale ruolo ricoprire. Ma per questa trade deadline Golden State ha ancora le idee confuse. Steve Kerr conferma:
“Non ho davvero idea di quello che succederà entro la trade deadline. So solo che ad ora non c’è stata alcuna chiacchierata a riguardo, questo è quello mi ha detto Bob (GM degli Warriors, ndr). Ma se Bob e il suo gruppo avessero cominciato a parlare con altre squadre, sarebbe del tutto nella norma. Non si può mai sapere”
Golden State, alla boa di metà regular season, si ritrova decima nella Western Conference con un record (19-19) decisamente precario. Con la chiusura del mercato fissata al 25 marzo, la franchigia della Baia dovrà decidere quale direzione far prendere a questa stagione: se continuare lo sprint verso i Playoff oppure mettere sul mercato tutti gli asset a propria disposizione mettendo in vetrina i suoi giovani per predisporsi al meglio ad un’annata 2021/22 che, incrociando le dita, rivedrà Klay Thompson pestare i parquet NBA.
Il minutaggio aumentato di alcuni degli acerbi talenti della squadra potrebbe far pensare alle seconda soluzione. Lo stesso Nico Mannion sta finalmente avendo la possibilità di mettersi in mostra, così come James Wiseman e Jordan Poole stanno trovando maggior spazio nel roster.
Tra il comprare e il vendere potrebbe anche esserci una terza opzione: Golden State potrebbe sperare in un proficuo Draft 2021, avendo in possesso due chiamate al primo giro (una di queste top-three protetta via T’Wolves a seguito della trade Wiggins-Russell).
Le prossime due settimane saranno indicative sul senso che la dirigenza vorrà dare alla stagione Warriors.
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