Chris Paul dice di conoscere il segreto del motivo per cui è ancora un playmaker NBA dominante in un’età in cui la maggior parte dei suoi coetanei sta iniziando ad allenare o sta cercando di capire i prossimi passi nella vita. Il 35enne, infatti, nella vittoria contro i Los Angeles Lakers ha superato i 10.000 assist in carriera nella vittoria per 111-94 dei suoi Phoenix Suns sui Los Angeles Lakers, commentando la prestazione in questo modo:
“Ho detto ai ragazzi nello spogliatoio che ho il lavoro più facile del mondo in questo momento: mi basta passargli la palla.”
L’11 volte All-Star ha registrato l’assist numero 10.000 in maniera spettacolare, per l’alley-oop a Deandre Ayton il quale ha concluso una schiacciata a due mani. Paul inoltre ha chiuso la partita con una tripla doppia a referto con 11 punti, 13 assist e 10 rimbalzi.
L’ex play di Houston è solo il sesto giocatore nella storia della NBA a raggiungere il traguardo dei 10.000 assist distribuiti insieme a John Stockton, Jason Kidd, Steve Nash, Mark Jackson e Magic Johnson. Al suo ritmo attuale, Paul supererà Johnson in questa annata e potrebbe andare a prendere anche Jackson e Nash.
Nel post-partita è intervenuto sull’argomento anche coach Monty Williams:
“Mi diverto a vederlo ottenere questi risultati lungo la stagione. È fantastico. Ricordo quando era al college a Wake Forest e nessuno poteva capire che giocatore sarebbe potuto diventare. Da lì in poi ha lavorato tantissimo, con sacrificio e con un’estrema dedizione al gioco.”
Williams e Paul hanno un rapporto unico, operando quasi alla pari invece della solita dinamica allenatore-giocatore. I due si conoscono da anni poiché Williams era l’allenatore di CP3 a New Orleans una decade fa. Ora si sono riuniti e Williams è orgoglioso di chiamare Paul un amico:
“Chris è una persona a cui chiedo spesso consiglio. È qualcuno a cui posso dire la verità e lui può dirmi la sua. Quando si ritirerà, controllerò la carriera anche dei suoi figli, magari arriveranno anche loro a quota 10.000 assist in questa lega. Penso che sia una cosa bella avere giocatori a cui sei vicino, ma anche che puoi allenare e spingere ogni giorno per obiettivi condivisi.”
La longevità di Paul nella lega è qualcosa che Devin Booker – giovane star della compagine dell’Arizona – ha osservato da vicino. Ora compagni di squadra, il 24enne ha detto che è stato un privilegio osservare da vicino la routine implacabile di Paul nel mangiare bene e nel prendersi cura del proprio corpo.
“Tutti i soprannomi che ha, se li merita. Lui è ‘The Point God’. Senza ombra di dubbio.”
Paul è alla sua sedicesima stagione in campionato, ma gioca ancora a un livello d’élite registrando una media di circa 16 punti e 9 assist a partita.