Le assenze di Kevin Durant e Kyrie Irving non stanno rallentando la corsa dei Brooklyn Nets, che continuano a restare ai vertici della Eastern Conference. Il grande merito è certamente delle prestazioni monstre di James Harden, che si è caricato sulle spalle l’intera squadra da quando mancano le altre due teste del big three: 44 punti, 14 rimbalzi e 8 assist per lui nella partita vinta 113-111 nel campo nemico di Detroit. L’ennesima dimostrazione che, nel dibattito sul miglior giocatore della stagione, debba essere menzionato anche lui.
“Mi sento di essere l’MVP, è semplice. Non lo dico per un discorso individuale, ma so che ogni giorno scendo in campo per aiutare i miei compagni con tutto ciò che posso dare al gioco. Non voglio certo essere io a tessere le mie stesse lodi, per cui non mi fa di aggiungere altro, ma quel che è certo è che provo a dare tutto quello che ho dentro ogni volta che scendo in campo, adattandomi a quello che mi concedono le difese sera dopo sera. Cerco di giocare nella giusta maniera, per provare a essere il più efficiente possibile.”
Il massimo delle sue capacità si traduce in numeri da capogiro, con medie che toccano i 25.5 punti, 11.5 rimbalzi e 8.7 assist a partita nelle trenta apparizioni in maglia Nets. Cifre che sono cresciute ulteriormente in questi giorni, causa la lontananza dal roster del compagno di backcourt Kyrie Irving: 36.3 punti, 13.3 rimbalzi e 10.3 assist.
Considerando le assenze per infortuni di Joel Embiid e LeBron James su tutti e l’ottima stagione dei suoi Brooklyn Nets (17 vittorie nelle ultime 20), immaginarsi un James Harden con un secondo titolo MVP non è più fantascienza.
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