Qualche giorno fa, Stephen A. Smith ha provocato Russell Westbrook sostenendo il fatto che le sue triple doppie sono sostanzialmente inutili se poi la squadra non riesce a vincere il titolo NBA. Il ‘giornalista’ di ESPN, noto per le sue posizioni più caricaturali degli altri, ha attirato l’attenzione di altri addetti ai lavori, come Shaquille O’Neal. L’ex centro dei Lakers ha preso subito le parti dello stesso Westbrook:
“Molte persone dicono cose e questo è il rovescio della medaglia di questo lavoro. Quando sei un grande giocatore e registri grandi statistiche, gli altri sono subito pronti a dire: “Vedremo se riuscirà ad arrivare al titolo”. In caso contrario, partono critiche feroci. Non puoi dirmi che Allen Iverson non è stato uno dei migliori playmaker di questa lega, che John Stockton non è stato uno dei migliori play, che Karl Malone o Charles Barkley non sono tra le migliori ali forti di sempre solo perché non hanno un titolo. Questa è la cosa più strana nella valutazione di un giocatore NBA.”
Westbrook aveva replicato a Stephen A. Smith in questa maniera:
“Sono felice. Il mio anello l’ho vinto quando sono entrato in NBA. Sono cresciuto in strada. Sono un campione, senza bisogno che lo sia in NBA […] Conosco tanti campioni NBA che conducono una vita miserabile e che non fanno nulla per la loro comunità. Per me, il mio lascito non si basa su quello che faccio sul parquet.”
Tanto basta per etichettarlo come campione dentro e fuori dal campo.
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