Golden State Warriors

NBA, il presidente dei Golden State Warriors annuncia le dimissioni

I Warriors salutano un punto di riferimento decisamente importante degli ultimi 10 anni.

di
Pietro Carfì
08/04/2021

Nel 2011 è arrivata la chiamata dei Warriors, per i quali ha iniziato a lavorare fin da subito come presidente.

“Una delle cose in cui ritengo di essere bravo è sapere riconoscere il momento giusto per lasciare una posizione. Adesso, per me è il momento perfetto. Quando l’anno scorso stavamo discutendo sul pensionamento, nessuno avrebbe mai immaginato l’inizio di una pandemia. Andarsene in un momento del genere sarebbe stato controproducente per me e l’organizzazione. Ora che abbiamo l’autorizzazione per far entrare i tifosi, si spera che già da adesso fino al prossimo anno la situazione migliori sempre di più. Sono pronto. L’organizzazione è pronta. Ho fatto tutto ciò che ero in grado di fare ed è ora che porti la mia esperienza in un nuovo contesto”.

Gli elogi sono presto arrivati da più parti all’interno del mondo NBA. Tra i tanti anche Adam Silver, il quale ci ha tenuto a ricordare gli importanti avvenimenti che si sono avuti durante loperato di Welts:

“Rick Welts ha svolto un ruolo di trasformazione nella creazione della moderna NBA durante i suoi oltre 40 anni come pioniere della lega e dirigente di squadra. La sua straordinaria visione, leadership e umanità hanno definito la sua carriera nella Hall of Fame. Ho avuto l’enorme fortuna di conoscere l’attività dell’NBA e delle sue squadre direttamente da Rick fin dai miei primi anni nel campionato e ho sempre apprezzato la sua amicizia e generosità. Mentre passa alla sua prossima impresa, non ho dubbi che continuerà a lasciare il segno nel gioco e nel grande business dello sport”.

Dopo l’addio ai Warriors, Welts ha già dichiarato di voler andare a vivere con suo marito, Todd Gage, a Sacramento e San Francisco durante il pensionamento. Inoltre prevede di viaggiare in Europa una volta che la pandemia sarà finita.

Ciò che è certo è che non abbandonerà mai la passione della NBA, rimanendo pur sempre un’icona e una figura da non escludere in caso di necessità.