L’universo Golden State Warriors è indissolubilmente legato al nome di Stephen Curry. Non esisterebbero gli Warriors che conosciamo senza la loro guardia e, viceversa, non esisterebbe il Curry che ammiriamo senza questa franchigia. Dal giorno in cui si sono uniti l’uno ha sostenuto l’altro, l’uno ha contribuito a plasmare l’altro, l’uno ha vissuto per l’altro. E in modo tanto intenso a tal punto da aver avuto l’occasione di assistere a bocca aperta a una delle dinastie più divertenti, più roboanti e più vincenti della storia di questo sport.
Questo sodalizio, però, un giorno dovrà finire e a certificarlo è l’età del tre volte campione NBA. In ogni caso, Stephen Curry ha ancora un anno di contratto e un ancora un po’ di tempo per giocare. Nella offseason 2022, il numero 30 dei californiani dovrà decidere dove firmare quello che, con ogni probabilità, sarà il suo ultimo contratto, avviandosi di conseguenza sulla strada del ritiro.
Non sembrano esserci molti dubbi a riguardo, come testimoniato anche dalle stesse parole del giocatore:
“La mia priorità è sempre stata quella di restare qui agli Warriors. Nessuno può sapere o prevedere quello che accadrà in futuro, ma credo di poter dire che Golden State e tutto ciò che circonda questa squadra resti qualcosa che significa davvero tanto per me. A prescindere da tutto.”
Parole echeggiate anche da coach Kerr:
“Esistono pochi giocatori che non possono essere messi in discussione. Tra questi vi è sicuramente Steph.”
Mai dire mai, ma quello che tutti vogliono vedere è soltanto una fine con Golden State.
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