Risultati NBA: Boston batte Golden State, che duello tra Tatum e Curry! Lakers ok all’overtime su Utah
44 punti per Tatum, 47 per Curry: la sfida tra Celtics e Warriors è accesissima e decisa dai due campioni. I Lakers si impongono all’overtime contro Utah tra tante assenze. Super Spurs corsari a Phoenix, Westbrook e Beal trascinano Washington
Sette trasferte consecutive: mai, da quando la franchigia è stata spostata a Memphis, i Grizzlies hanno giocato così tante partite fuori casa di fila. E per ora i risultati sembrano premiare questo momento: dopo la vittoria sui Bulls, Memphis si impone con convinzione anche sul parquet di Milwaukee.
Percentuali altissime – dal campo si sfiora il 55% – e canestri da ogni giocatore: la partita dei Grizzlies è davvero ben giocata. Memphis prende con convinzione la testa della partita sul finire del primo quarto grazie ad un parziale di 10-0. Sugli scudi soprattutto ci sono Grayson Allen, che chiude a 26 punti, e Dillon Brooks con 21 punti.
Milwaukee, dopo essere stata sotto anche di 17 lunghezze, tocca il -7 sul 100-93 quando Giannis Antetokounmpo segna il primo di due tiri liberi. Dopo aver sbagliato il secondo Memphis però non perdona e segna 8 punti sui 9 successivi delle due squadre, riportando la leadership a 14 punti e chiudendo de facto la gara.
(27-28) San Antonio Spurs 111-85 Phoenix Suns (40-16)
Tante assenze, pochi nomi altisonanti ma una grandissima vittoria contro una delle squadre più forti di tutta la NBA. Gli Spurs ricorderanno con piacere la vittoria di questa notte, ottenuta peraltro su un campo difficilissimo. A complicare il tutto, si diceva, si aggiungono le assenze importanti come quella di DeMar DeRozan, scoring leader della squadra.
Ma i texani non si scompongono e, grazie all’aiuto dei giovani della squadra, interrompono la striscia di 10 vittorie consecutive casalinghe dei Suns. Phoenix segna poco e tira male, molto male dalla lunga distanza. Gli Spurs ne approfittano e prendono agilmente il controllo della gara già a metà di essa, sul 64-45. Positive le prestazioni del rookie Vassell – 18 punti con 7 su 9 al tiro – e i 13 punti con 13 rimbalzi di Drew Eubanks.
I Suns, dal canto loro, non riescono ad andare oltre i 16 punti di distanza sull’87-71 per San Antonio. Troppi errori da 3 punti, si diceva. Phoenix sbaglia le prime 8 triple della propria gara e chiude con un misero 22% dalla lunga distanza. A metà quarto periodo, coach Williams alza bandiera bianca e svuota la propria panchina.
(28-29) Golden State Warriors 114-119 Boston Celtics (31-26)
Super sfida tra Warriors e Celtics, super sfida tra Stephen Curry e Jayson Tatum. Le due stelle di Golden State e Boston mettono su un duello clamoroso e regalano agli spettatori una delle più belle partite dell’intera stagione. 47 punti contro 44: a vincere sono però i Celtics, più precisi e cinici nel finale.
E pensare che il numero 30 degli Warriors aveva rischiato di dover lasciare anzitempo la partita, quando a 7 minuti dalla fine una storta alla caviglia aveva fatto temere il peggio. A partire meglio sono gli ospiti, che nella prima metà di gara costruiscono una leadership nel punteggio non indifferente. Tra primo e secondo quarto Golden State va avanti di 15 lunghezze, grazie anche al clamoroso canestro con fallo di Stephen Curry. Boston però risponde segnando gli ultimi 10 punti del secondo quarto e torna in partita.
I Celtics riprendono da dove avevano lasciato, ripartendo con un parziale di 11-2 nel terzo quarto. Sul 78-71 per i padroni di casa, Curry riporta i suoi davanti con due triple da lontanissimo. La partita rimane così in bilico fino al suo accesissimo finale. Due triple consecutive di Curry e Green danno il 109-103 di vantaggio a Golden State. Walker e Tatum rimediano con due tiri liberi e una tripla e tornano a -1. La tripla di Smart porta poi avanti Boston: GS pareggia con Looney, ma Tatum riprende ancora una volta la testa della partita per i Celtics. A 19 secondi dal termine, Curry piazza la bomba del -2. In lunetta col fallo tattico avversario, Tatum la chiude definitivamente. Anche perchè lo stesso Curry sbaglia l’ultimo tentativo.