Nonostante sia stato dichiarato quasi subito fuori pericolo e il suo pieno recupero sia stato garantito, non sono stati giorni facili per gli Houston Rockets. Secondo quanto riportato da Shams Charania e Kelly Iko di The Athletic infatti, compagni di squadra e coaching staff hanno temuto il peggio per Sterling Brown.
L’ex Milwaukee Bucks è stato aggredito domenica sera fuori da un locale di Miami dove si trovava in trasferta con la squadra, pur essendo indisponibile. Brown, colpito alla testa e al volto con bottiglie di vetro, è stato ricoverato al Jackson Memorial Hospital ed è stato dimesso nella serata di lunedì, dopo essersi sottoposto ad intervento chirurgico.
Ancora non sono note le cause che hanno scatenato l’alterco in cui è stato coinvolto anche Kevin Porter Jr. e sia le autorità locali che la NBA stanno procedendo con le indagini. Sebbene infatti si tratti di un episodio spiacevole, Brown ha violato le disposizioni della lega che vietano ai giocatori di frequentare locali notturni durante la pandemia e rischia una pesante sanzione.
Sperano di fare chiarezza, nella tutela del loro assistito anche gli agenti di Brown alla Priority Sports. Sempre secondo Charania, l’agenzia di rappresentanza starebbe valutando l’opzione di affidarsi ad un investigatore privato per fare chiarezza sull’accaduto.
“La nostra preoccupazione principale è la salute di Sterling. Faremo affidamento sulle forze dell’ordine per fare chiarezza sull’accaduto e se non dovesse bastare ci faremo aiutare da un professionista privato”
Sebbene ancora non si possa affermare che “tutto è bene quel che finisce bene” la cosa importante è che Brown è a casa e fuori pericolo. Per il resto, dovremo attendere lo sviluppo delle indagini.
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