L’ultima gara tra i Cleveland Cavaliers ed i Toronto Raptors è stata “animata” da un episodio che ha fatto discutere. Kevin Love, ala grande della squadra dell’Ohio, ha infatti concesso la palla agli avversari dopo un canestro subito, suscitando l’incredulità di compagni e telecronisti.
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Dopo l’accaduto, in diversi avevano interpretato il gesto come un segno di insofferenza di Love verso la propria squadra. In realtà, come riportato da USAToday, il problema del giocatore sarebbe stato con i direttori di gara, non i compagni di team. Queste le parole del lungo:
“L’intento non è stato malizioso. Non è stato un gesto contro la squadra.”
“Non voglio dire nulla che mi faccia multare, ma è stato l’arbitraggio. Quando ho colpito la palla, non ho neanche realizzato che fosse entrata in campo. Ero arrabbiato. Stavo per prenderla e passarla a DG [Darius Garland], ma capisco l’impressione che ho dato. È qualcosa che devo accettare e so che è stata una brutta figura.”
Dopo aver trascorso l’ultimo quarto di gioco in panchina, Love si è poi scusato con la squadra negli spogliatoi; sembra che i compagni abbiano compreso la natura dell’evento e, come riportato, i Cavaliers non dovrebbero punire il giocatore.
Indipendentemente dall’opinione dei compagni, Love si è reso conto delle implicazioni del proprio gesto:
“Durante il corso di una stagione succedono cose di questo tipo. Nel mondo in cui viviamo oggi, queste cose diventano video virali o meme. Tutti cominciano a parlarne. Ma considerando il legame che ho con allenatore e compagni, lasceremo stare tutto dopo 24-48 ore.”
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