Nonostante siano passati molti anni dal lontano 2008, la lite tra due dei playmaker (nel vero senso del termine) più brillanti dei nostri tempi non accenna ad affievolirsi; Rajon Rondo e Chris Paul sono infatti ai ferri corti da più di un decennio e la situazione non sembra destinata a cambiare.
La rivalità, nata in seguito ad uno snob dell’ormai ex-Celtics in favore di CP3 per Team USA, si è poi arricchita di nuovi capitoli nel corso degli anni, tra cui è necessario ricordare la rissa scoppiata allo Staples Center, nata proprio da un confronto molto aggressivo tra i due. Con il passare degli anni la situazione è diventata sempre più grottesca (e a tratti comica), con entrambe le parti convinte a non mollare neanche un centimetro rispetto all’avversario.
Tyronn Lue, che ha allenato entrambi i playmaker durante la sua carriera, ha cercato di fornire una spiegazione adeguata della controversia. Secondo Lue (intervistato da Tomer Azarly), il vero problema sarebbero le personalità di entrambi i giocatori, a suo parere troppo simili:
Penso che quando giochi contro te stesso, avrai sempre un problema. Questi due [Rondo e Paul] sono playmaker vecchia scuola, che odiano perdere e dominano il gioco con i loro passaggi. Semplicemente, odiano perdere.
Sono la stessa persona. Quando competi contro di te si creano dei litigi e penso sia quello che è successo con questi giocatori. So che il rispetto non manca di certo, per quello che questi ragazzi hanno fatto nella lega e durante le loro carriere.
Entrambi odiano perdere e competono ad altissimi livelli.
Anche se la spiegazione potrebbe sembrare banale, l’allenatore dei Clippers potrebbe aver ragione. Rondo e Paul non sono di certo noti per avere delle personalità leggere ed il loro spirito competitivo non è secondo a nessuno.
Con la regular season ormai al termine saranno i Playoff a decretare il vincitore di un altro capitolo di questa lite ormai decennale.
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