Le parole di LeBron James, chiamato a commentare nella notte di domenica il torneo Play-in di fine stagione, riecheggiano tutt’oggi nelle orecchie di ogni addetto ai lavori:
“Chiunque abbia inventato quella m***a dovrebbe essere licenziato”
Un commento decisamente estremo, con molta probabilità figlio del momento poco felice di LeBron e dei gialloviola: con la recente vittoria dei Dallas Mavericks sul campo dei Miami Heat, la banda di Rick Carlisle si e piazzata al quinto posto nella Western Conference, sorpassando gli stessi Lakers. I losangelini contemplano la possibilità di doversi giocare la postseason partecipando al suddetto torneo. Ultime uscite di stagione fondamentali, a partire dal back-to-back Clippers e Blazers venerdì e sabato – confermata in proposito l’assenza del #23.
Una forte critica, quella di James, che può trovare destinatario in Evan Wasch. L’Executive Vice President of Basketball Strategy & Analytics, che è anche la firma del nuovo format dell’All-Star Game, difende però la bontà del torneo Play-in:
“[…col torneo Play-in] Si va ad incrementare in modo significativo la competitività tra le varie squadre per cercare di salire nella propria Conference. L’intenzione è quella di dare a più franchigie, a più mercati e a più tifosi possibili l’emozione dell’avere qualcosa per cui giocare. Su questa base, è assolutamente un successo.”
Le parole di Wasch sono sostenute dai dati. Un ricerca sui rating televisivi nazionali ha svelato che c’è stato un incremento del 25% nel mese di aprile rispetto a quello di marzo. Un balzo positivo dovuto alla grande bagarre che sta interessando moltissime franchigie NBA in lotta per la post season (vedi Steph Curry con gli Warriors o Russell Westbrook con gli Wizards).
Sulle critiche di LBJ, Luka Doncic e Mark Cuban
Wasch ha approfittato del momento per rispondere inoltre ad altre critiche indirizzate nelle ultime settimane al suo format. Non sono state molto differenti a quelle di LeBron James infatti le parole della stella dei Mavericks Luka Doncic e del proprietario della squadra texana Mark Cuban.
“Luka e Mark, criticando la validità del torneo Play-in hanno di fatto spiegato la sua forza. Quando ti affacci ad un format del genere, devi affrontare ogni partita come se fosse un incontro Playoff. E in effetti era esattamente ciò che noi volevamo creare. Capisco, col senno di poi, che questa è stata una stagione davvero ambigua per inserire un cambiamento tanto importante – visti gli ostacoli dovuti ai protocolli NBA anti-Covid – ma d’altro canto la regular season sarebbe stata mortificata se le squadre della lega non avessero avuto nulla per cui competere”
Una risposta, da parte di Wasch, motivata in modo chiaro e legittimata da questi primi dati e dai potenziali rating TV per un torneo Play-in che ad oggi vedrebbe interessate alcune delle franchigie più seguite dell’intera NBA.
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