Settimana purtroppo flop per i campioni in carica, per più motivi. Il primo, senza dubbio, è la condizione fisica del Re. LeBron James torna infatti a fermarsi dopo appena due partite dal suo rientro. Ancora troppo intenso il dolore alla caviglia rimediato a metà marzo, fastidio che a detta dello stesso James probabilmente dovrà trascinarsi dietro per tutta la postseason.
A proposito di postseason. E’ in grande rischio l’approdo diretto dei losangelini ai Playoff dopo le fragorose cadute contro i Clippers e i Blazers. Particolarmente dolorosa la seconda sconfitta, che costa il tie-break e il momentaneo sesto posto, l’ultimo che eviterebbe alla banda di coach Vogel di dover passare per il torneo Play-in.
A concludere il trittico, le critiche mosse dallo stesso James nei confronti del Play-in, format per cui il Re vorrebbe vedere l’ideatore addirittura licenziato. Ora, a prescindere dalla bontà o meno del torneo, la cosa fondamentale è rimanere coerenti con le proprie parole. Per questo risulta difficile sostenere il pensiero di LBJ (o di Doncic e Cuban, se è per questo), quando in occasione del primo esperimento nella bolla d’Orlando la scorsa stagione, James si era dimostrato entusiasta dell’idea. Quando i suoi Lakers erano ben lontani dal dovervici partecipare ed era più facile fare il tifo per lo scontro Ja Morant-Damian Lillard. Ad oggi, suoi futuri avversari nel torneo.
Nate Bjorkgren
Si sa, le brutte notizie non arrivano mai sole. Oltre ai rivedibili risultati raccolti sul campo, gli Indiana Pacers degli ultimi giorni devono infatti affrontare anche un’altra questione, quella legata al proprio allenatore. Che Nate Bjorkgren stia conducendo i Pacers ad una stagione al di sotto delle aspettative ormai è purtroppo palese, e il record di 31 vittorie e 36 sconfitte ne è dimostrazione. A questo si aggiungono però anche le recenti indiscrezioni che vedono l’head coach al centro di una bufera: diversi giocatori e membri dello staff dei Pacers sarebbero infatti ai ferri corti con Bjorkgren, accusato di essere troppo aggressivo e poco adatto ad un ruolo da leader. Secondo le fonti di ESPN, l’allenatore sarebbe stato il responsabile delle dimissioni di un assistant coach e avrebbe portato un giocatore infortunato (TJ Warren) a scegliere un’operazione chirurgica (saltando il resto della stagione) per stare lontano dal parquet.
Cinque partite da qui alla fine della regular season. Cinque partite per provare a salvare una stagione e, forse, la propria carriera da capo allenatore.
La mancata “ricezione” di Bojan Bogdanovic
Dopo una stagione fatta di alti e bassi, gli Atlanta Hawks sembrano aver trovato finalmente la quadra che mancava. Il rientro degli infortunati ha dato la possibilità a coach McMillan di potersi giocare con le altre potenze ad Est il fattore campo, riuscendo addirittura ad evitare i temutissimi Play-in.
Nella vittoria 123-114 di lunedì notte contro Portland, la differenza l’ha fatta il neo arrivato Bojan Bogdanovic, autore di 25 punti, tre rimbalzi, tre assist e una caduta davvero spettacolare. Una nuovissima interpretazione del termine contropiede. Posto assicurato in Shaqtin’ A Fool e anche nella nostra rubrica.
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