Il primo nome ad essere introdotto all’interno della Basketball Hall of Fame per la classe 2020 è stato quello di Kevin Garnett. L’ex giocatore di Minnesota e Boston, si è presentato sul palco accompagnato da Isiah Thomas. KG, visibilmente emozionato quando è stato chiamato, non si è dilungato in un discorso troppo articolato, ma ha voluto ringraziare tutti quelli che ha incrociato durante il suo lungo percorso NBA:
“Ho chiesto di aprire le danze perché […] volevo che Bill Russell sentisse il mio discorso prima che vi addormentiate tutti. Voglio ringraziare Bill Willoughby, Derryl Dawkins, Moses Malone, Spencer Haywood per i loro sacrifici. Per me è importante rendere omaggio a chi mi ha preceduto. Grazie Magic Johnson per essere stato d’ispirazione, grazie Michael Jordan per essere stato un fratello maggiore, una costante […] Grazie anche ad Isiah Thomas per avermi accompagnato sul palco, un grande onore. Molti non sanno che quando ero giovane a Chicago lui mi ha dato consigli che mi hanno spinto al passaggio dalla high-school ai pro. Oggi credo lo chiamerebbero tampering. Vengo dal South Carolina, sono un ragazzo di campagna. Se avete qualcosa da rimproverarmi, rivolgetevi a mia madre, da lei ho ereditato lo spirito appassionato e la dedizione al lavoro, la ringrazio per questo. […] Grazie alla città di Chicago per avermi adottato come un figlio preparandomi alla NBA. Grazie alla città di Minneapolis, a Kevin McHale che è qui, grazie a Flip [Saunders], riposa in pace. Grazie a Sam Mitchell per l’aiuto e gli insegnamenti, a Sam Cassell per essere sempre stato al mio fianco come un fratello […] Il mio unico rimpianto è non essere riuscito a portare il titolo alla città di Minnesota. Grazie Boston Celtics, all’incredibile gruppo dirigenziale, a Danny Ainge per la sua visione, a Doc Rivers per la sua guida, che mi ha reso non solo un giocatore migliore ma una persona migliore. […] Grazie a Paul Pierce, mi aspetto di vederti qui sopra il prossimo anno […] Grazie ai Brooklyn Nets, anche se pensandoci non c’è più nessuno di quegli anni: grazie a Jason Kidd, Billy King, Joe Johnson. […] Grazie a tutti i tifosi che mi hanno supportato e fischiato. Grazie a voi siamo resi immortali. Ho giocato con passione, congratulazioni a Tim Duncan e Kobe per avermi spinto a un altro livello, congratulazioni Vanessa. Vi amo tutti”