A volte ritornano. Dopo la spettacolare serie della scorsa post season, il primo turno dei Playoff 2020-21 a Ovest si apre con un interessantissimo rematch. I Los Angeles Clippers, forti del loro quarto posto nella Conference, ospiteranno i Dallas Mavericks per quella che si preannuncia essere una delle serie più avvincenti di questa prima fase. Non può essere diversamente, visti i precedenti: la nostra memoria ci riporta subito infatti all’NBA Bubble di Orlando dell’anno scorso, all’insensato buzzer-beater di Luka Doncic in gara 4 e all’onnipotenza cestistica di Kawhi Leonard. Il primo capitolo della saga ha visto i Clippers raggiungere il turno successivo in sei gare, ma non è detto che il finale non possa essere diverso a questo giro. In nove mesi, si sa, possono cambiare tante cose.
La notizia più importante, per i tifosi e per le franchigie interessate, è che la serie partirà senza importanti defezioni. Anzi, i recuperi di Serge Ibaka e Kristaps Porzingis oermetteranno a entrambi i coach di presentare sul parquet le migliori rotazioni possibili, prerogativa essenziale per tentare di farsi largo nella tonnara che è l’Ovest.
Precedenti stagionali
I precedenti tra le due squadre in questa regular season sono stati a dir poco cinematografici. Nella prima uscita datata 27 dicembre i Los Angeles Clipper sono entrati dalla parte sbagliata della storia NBA: la sconfitta 73-124 rimediata dalla banda di coach Carlisle risultò essere la peggiore nella storia della franchigia, e lo scarto di 50 punti tra i due team rimane tutt’ora il più ampio mai registrato alla sirena dell’intervallo. In una serata in cui Luka Doncic ha sfiorato la sua prima tripla-doppia stagionale (24-9-8 per lui in nemmeno 26 minuti), il vero protagonista è stato il feroce litigio tra i giocatori Clippers ed il ferro dello Staples Center. I losangelini finiranno per convertire solamente il 34.2% dei propri tiri, incluso un lapidario 12.1% dall’arco. Buona (buonissima) la prima per Dallas.
l’arte del mismatch secondo Luka Doncic. Nella clip si può notare come lo sloveno cerchi con insistenza il blocco della sua guardia piuttosto che col centro o l’ala forte, in modo tale da costringere la difesa avversaria ad un cambio in emergenza. Nei precedenti contro i Clippers, l’attacco dei Mavs ha sfruttato le lacune difensive di Lou Williams per permettere a Doncic di gestirsi un vantaggioso uno-contro-uno. contro un giocatore più leggero e meno alto.
A differenza della prima occasione, al secondo appuntamento tra le due squadre i Clippers decidono non solo di presentarsi al palazzetto, ma anche di togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Complici anche le presenze di Kawhi Leonard e Marcus Morris Sr. in quintetto, la banda di Ty Lue coglie la prima vittoria stagionale in Texas 109-99, in una gara in cui la parola d’ordine fu coralità: sette giocatori in doppia cifra per i L.A., troppi per dei Dallas Mavericks trascinati dai soliti Doncic&Porzingis (25 e 22 rispettivamente).
Passano appena due giorni, e tra LAC e Dallas è subito bella. A conquistare la terza sfida, e quindi la serie di regular season, sono stati i Mavericks 105-89. Inutile dirlo, il mattatore della serata fu ancora una volta lo sloveno, autore di 42 punti, sei rimbalzi e nove assist. Un match in totale discesa per i texani, che a metà secondo quarto hanno messo la freccia e non si sono più voltati indietro.
Chiavi tattiche/Giocatori da seguire
Torniamo sui precedenti stagionali tra i due team, la cartina tornasole più recente per provare ad analizzare quelli che saranno i match-up della gara di sabato. Il trittico di partite presentato non può e non deve essere interpretato come gradiente ideale per tentare un pronostico. Troppo clamorosa la prima uscita, quella della disfatta Clippers, che a metterla nell’equazione salterebbe ogni logico equilibrio. Molto interessanti invece le altre due sfide occorse durante la regular season, anche e soprattutto per la prossimità in cui si sono consumate. La distanza di soli due giorni in occasione degli ultimi incontri fu circostanza ideale per i rispettivi head coach per calcolare, preparare e presentare i migliori, piccoli adattamenti e mettere così in discussione il piano tattico degli avversari visto in campo nell’incontro precedente. Esattamente ciò che succederà partita dopo partita in questa serie al meglio delle sette.
Paradossalmente, per trovare la leva giusta e scardinare la difesa avversaria entrambi gli allenatori non dovranno far altro che guardare all’interno del proprio cortile. Tante sono infatti le somiglianze nello stile di gioco dei due team, a partire dal ritmo: sia ai Mavericks che ai Clippers non piace correre (rispettivamente 24esimi e 28esimi per numero di possessi sui 48 minuti durante le regular season), prediligendo un approccio offensivo che parte dal centrocampo. Da lì poi si genera un attacco che, se non viziato da un pick’n’roll, spesse volte si traduce in un isolamento per una delle stelle delle due squadre.
I Clippers, in particolare, possono vantare nel loro arsenale due tra i migliori nel settore. Tra PG e The Claw i californiani hanno prodotto in regular season circa sette isolamenti a partita, convertendoli in canestri il 45% delle volte. Le soluzioni per i Mavs, se non vogliono essere seppelliti da una valanga di tiri dalla media distanza, sono essenzialmente due: sperare che i Clippers si dimentichino come si fa canestro oppure cercare il raddoppio e l’aiuto dal lato forte quando le due stelle hanno palla in mano. Ed è qui però che la forbice si apre.
Nella clip si può notare come Kawhi Leonard, dopo una serie di hand-off sull’arco, decida di affrontare il proprio marcatore portandolo verso il ferro in isolamento per poi, dopo un paio di finte, segnare con un jumper. L’efficacia di Leonard da quella distanza è praticamente assoluta, e raddoppiare significherebbe lasciare ad un giocatore Clippers un tiro incontestato.
La stagione del supporting cast del LAC è stata davvero notevole: Los Angeles in questa stagione è stata prima per percentuale dall’arco nell’intera lega, toccando addirittura il 41% sui quasi 35 tentativi a partita. Giocatori come Nicolas Batum, Marcus Morris Sr, Reggie Jackson e Luke Kennard sono stati in grado di convertire i propri tentativi da tre con oltre il 40% di accuratezza. I Clippers sono quindi una squadra che usa ed abusa del tiro dalla media. Ma le percentuali sono più che buone e, soprattutto, quando gli viene tolta questa soluzione diventano ancora più letali con gli scarichi da oltre l’arco. La difesa di Dallas (24esima in defensive rating e 17esima per percentuale da tre concessa agli avversari) farà molta fatica a metterci le giuste pezze.
Anche i Mavericks, d’altro canto, hanno dimostrato di essere una squadra assolutamente da rispettare: sotto la guida di coach Carlisle, la franchigia texana è ancora una volta uno dei juggernaut offensivi dell’NBA, anche se siamo lontani dai numeri record della scorsa stagione. Il nono posto per offensive rating ci racconta di un team cucito intorno a Luka Doncic, funzionale alle sue giocate. Il supporting cast di Luka è stato la chiave del successo Mavs: le percentuali non saranno le stesse fatte registrare dai californiani, ma nello specifico Kristaps Porzingis, Tim Hardaway Jr, Maxi Kleber e DFS hanno prodotto più di 1500 tentativi da tre, convertendone poco meno del 40%. Molti più tiri rispetto agli avversari, con percentuali anche in questo caso da temere. Se questi giocatori saranno in grado di performare con questa efficacia anche sul palcoscenico dei Playoff NBA, la sfida potrebbe davvero arrivare ai sette incontri.
Con Porzingis da cinque, i Mavs possono contare su di un arsenale dalla lunga distanza di tutto rispetto. La difesa avversaria, attaccata col pick’n’roll, deve quindi fare una scelta: chiudere verso il ferro ed evitare il possibile lob o collassare ed impedire la tripla Mavs.
Con due team dal potenziale speculare così alto, la differenza la fa il dettaglio. Dando quindi per scontato che le due più grandi stelle di entrambe le squadre saranno in grado di replicare gli exploit offensivi degli ultimi Playoff (27.7 punti, 8 rimbalzi e 8.6 assist di media per Doncic contro i 28.2 punti, 9.3 rimbalzi e 5.5 assist per Leonard), l’ago della bilancia dipende dalle prestazioni di Paul George e Kristaps Porzingis.
Entrambi i giocatori hanno motivi ben fondati per voler fare bene in questa particolare serie. Partendo da Paul George, non possiamo non ricordare quanto difficile per lui sono stati i Playoff dell’anno scorso, persino durante la serie poi vinta contro gli stessi Mavs. Un George a tratti irriconoscibile, vero protagonista in solo un paio delle sei gare di quel primo turno: 18.5 punti a partita per lui, raccolti con appena il 34% dal campo. Numeri ben lontani dal vero potenziale di PG, in una serie in cui la sua inconsistenza al tiro poteva davvero risultare fatale per le sorti di quei Clippers.
L’importanza di George si racchiude però anche nel suo apporto difensivo alla causa dei velieri. Difficoltà al tiro o meno, il giocatore rimane una delle migliori ali difensive della lega, e ricoprirà un ruolo importantissimo nel fermare le magate di Doncic. O almeno, nel tentare di rallentarle. Nè Patrick Beverley nè Reggie Jackson hanno dimostrato di essere un buon match-up in marcatura su Luka vista la fisicità e l’altezza dello sloveno. Nei momenti conclusivi della gara ci si aspetta che sia lui o Kawhi in pressione difensiva sulla stella Mavericks, altrimenti i Clippers rischiano di vedersi replicare l’incredibile buzzer-beater della scorsa post season. La line-up con George, Leonard e Batum assieme in campo ha seppellito gli avversari in regular season (116 punti sui 100 possessi), ed il ritorno di Serge Ibaka dona a Ty Lue la giusta alternativa per allargare ancora di più il campo senza perdere protezione al ferro.
▪️ Career-high FG% (46.7%)
▪️ 1 of 3 players in the NBA averaging at least 23 PPG and 6 RPG while shooting 40% from three@Yg_Trece putting in work. pic.twitter.com/ZxBwq6ClHX— LA Clippers (@LAClippers) May 20, 2021
Dall’altra parte, forse ancora più decisivo è il contributo che Porzingis sarà in grado di dare alla causa Mavericks. Tra tutti i giocatori delle due franchigie, il lettone è davvero il fattore che può decidere le sorti della serie. Tutto dipende però dalla sua tenuta fisica: tornato di recente nelle rotazioni texane dopo un fastidio al ginocchio sinistro, KP avrà poco tempo per mettere alla prova il suo fisico. Su di lui c’è infatti il peso di un match-up che se sfruttato al meglio può davvero far male al roster Clippers: se schierato da centro, Porzingis ha le capacità di portare fuori dal pitturato il cinque avversario quanto basta per punirlo dall’arco (37.6% su sei tentativi a partita) o permettere, nel cambio difensivo da pick’n’roll, a Luka di portare a spasso lo Zubac di turno e penetrare al ferro. Da ala forte invece è difficile pensare che Marcus Morris Sr possa essere in grado di tenerlo lontano dal canestro (2.21 metri ed un punto di rilascio del tiro altissimo per il ragazzone ex quarta scelta Knicks). D’altra parte, un accoppiamento con Kawhi potrebbe togliere energie necessarie alla stella Clippers per essere dominante in attacco.
le lacuna difensive di Doncic e Porzingis, non proprio i primi della classe in questo fondamentale.
Pronostico
Cercando di fare una chiosa a questi aspetti tattici, lo spunto finale è che queste due squadre sono sorprendentemente simili. Entrambe giocano una pallacanestro molto lenta, ragionata, caratterizzata da moltissimi pick’n’roll e possessi in isolamento che, quando non sfociano in una penestrazione al ferro o un mid-range, possono facilmente essere convertiti in scarichi per triple da fuori. La differenza allora la farà la difesa, vero x factor della serie: i Clippers, nella loro sottovalutata stagione, hanno dimostrato di essere una certezza anche nel reparto difensivo, grazie al quarto miglior dato NBA per punti concessi agli avversari (ottavi per defensive rating) ed un roster che può contare su Leonard, George, Beverley, Batum ed Ibaka.
Per Dallas invece, vige il mantra “eccellente attacco batte ottima difesa” e punterà a sfidare LAC a chi ne mette di più. Dorian Finney-Smith è un ottimo collante, così come Dwight Powell da centro, ma l’arsenale offensivo avversario è troppo importante per poter permettere a Carlisle di nascondere le briciole sotto al tappeto.
Come detto, crediamo che la differenza la farà Kristaps Porzingis, nel bene e nel male. Le sue caratteristiche lo rendono davvero l’Unicorno dell’NBA, ma negli ultimi anni la sua tenuta fisica e le lacune difensive lo hanno reso un giocatore con molte debolezze. Troppe per questi Mavs.
Per esperienza, talento ed identità difensiva, vediamo i Los Angeles Clippers vincitori in sei gare.
LA Clippers (4) vs. Dallas Mavericks (5)
- Gara 1: sabato 22 maggio alle 22:30|Dallas @ LA Clippers
- Gara 2: mercoledì 26 maggio alle 4:30|Dallas @ LA Clippers
- Gara 3: sabato 29 maggio alle 3:30|LA Clippers @ Dallas
- Gara 4: lunedì 31 maggio alle 3:30|LA Clippers @ Dallas
- Gara 5: mercoledì 2 giugno, orario da definire|Dallas @ LA Clippers (se necessario)
- Gara 6: venerdì 4 giugno, orario da definire|LA Clippers @ Dallas (se necessario)
- Gara 7: domenica 6 giugno, orario da definire|Dallas @ LA Clippers (se necessario)