Durante la semifinali della Eastern Conference infatti, i Sixers hanno dovuto rinunciare alla loro guardia titolare Danny Green, uscito dal parquet dopo appena tre minuti per un problema muscolare. Le prime impressioni parlano di un affaticamento al polpaccio, in attesa di una risposta più chiara dalla risonanza magnetica.
L’infortunio ha indubbiamente cambiato i piani per le rotazioni di Doc Rivers, ma non il risultato che lo stesso sperava di ottenere. Gara 3 si è giocata alla pari per circa metà primo quarto, da lì in poi la State Farm Arena è stata teatro della superiorità cestistica della franchigia della Pennsylvania.
E come dichiara l’head coach Sixers, il merito è anche di chi si è fatto trovare pronto dopo l’infortunio a Green:
“E’ un infortunio al polpaccio. Non sono un dottore, ma so che questo tipo di infortuni non sono il massimo. Non sono ancora sicuro che possa considerarlo a disposizione. Devo pensare come se non lo fosse, non credo giocherà la prossima partita. Questo significa che qualcuno dovrà fare un passo avanti, chiunque sia. Bisogna farsi trovare pronti”
Danny Green, tra volte campione NBA con tre franchigie differenti (Spurs, Raptors e Lakers) interrompe una serie non di certo lusinghiera: 4.5 punti a partita per lui contro gli Hawks, ed una precisione da oltre l’arco ben lontana dai suoi standard (1-9).
Come cambia il quintetto Sixers?
A sostituirlo per i prossimi incontri potrebbe essere Furkan Korkmaz, autore nella notte del proprio career-high nei playoff con 14 punti.
“Non conosco la situazione di Danny al momento, ma poco importa. Chi gioca o chi non gioca, tutti dobbiamo farci trovare pronti. Devo solo prepararmi e dare ciò che il coach mi chiede. Sono pronto a farlo. Spero ovviamente non sia nulla di grave, c’è bisogno di tutti per vincere”
Lo stesso Korkmaz ha iniziato il secondo tempo di Gara 3 stanotte, nonostante al momento dell’infortunio a prendere il posto dell’ex LAL fosse stato Matisse Thybulle. Philadelphia ha un record di 32-7 in questa stagione con un line-up composto da Ben Simmons, Danny Green, Seth Curry, Tobias Harris e Joel Embiid. Ora le cose potrebbero cambiare.