Lo scorso anno l’ultimo tiro beffardo dentro e fuori allo scadere, quest’anno una rimonta subita dal +25. Per i Jazz due eliminazioni che bruciano. A caldo, Donovan Mitchell ha esternato tutta la sua delusione. Ecco le dichiarazioni raccolte da Eric Walden del Salt Lake Tribune:
“Non mi è ancora andata giù del tutto, sono ancora sotto choc. Non so ancora cosa farò la settimana prossima, probabilmente guarderò le partite, impazzendo. Fa più male dello scorso anno, la delusione mi mangerà dentro per molto tempo.”
Parole che seguono la stessa delusione di Rudy Gobert, il quale si è soffermato ad evidenziare cosa non è andato nel terzo e ultimo quarto, chiusi rispettivamente 22-41 e 25-45 a favore dei padroni di casa:
“Prima di tutto penso che siano stati la squadra più dura nel corso della serie e la squadra più unita. Sono rimasti insieme anche quando si son ritrovati sotto di 22, hanno continuato a giocare il loro stile di basket, hanno continuato a muovere la palla, hanno continuato a trovare l’uomo aperto, sono rimasti in fiducia.”
Poi, ovviamente, c’è spazio alla sensazione di riluttante sconfitta:
“Gli ultimi anni sono finiti in modo frustrante per noi come squadra. Per quanto mi riguarda, cerco di pormi le domande giuste quando riesco ad avere le idee chiare e provo a pensare: ‘Cosa posso fare? Cosa possiamo fare per assicurarci che non accada mai più.'”
Una risposta che evidentemente dovrà essere trovata e analizzata sia dal front office che da coach Quin Snyder per non rendere vani gli sforzi collettivi che han permesso alla compagine di Salt Lake City di concludere la regular season al primo posto ad Ovest. Ora c’è da inserire i tasselli giusti anche per affrontare il basket Playoff con la stessa durezza mentale.
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