L.A. ritrova Marcus Morris in quintetto, mentre Phoenix recupera Cameron Payne, visto in campo appena 4’ in Gara 3. I Suns sono forti di un 9-1 nelle precedenti 10 gare di postseason. Persi i primi due incontri in ognuna delle tre serie disputate, i Clippers hanno dal canto loro un record di 9-1 tra la terza e la settima partita.
Monty Williams vuole una risposta dai suoi, reduci dalla battuta d’arresto di Gara 3 ed è subito accontentato. Phoenix va a referto con un primo gioco da tre punti di Ayton, innescato su screen and roll da Chris Paul. Partenza lanciata per i Suns, il cui parziale d’apertura (10-2) costringe coach Lue a fermare subito il gioco, dopo poco più di due minuti. Passato il timeout, la musica non cambia e anche Mikal Bridges si iscrive alla partita, complice interferenza a canestro. Tutti i cinque titolari a segno in apertura per Phoenix, che aggiorna il proprio massimo vantaggio nella serie, sul 14-2. I Clippers provano a ricucire con un controparziale rapido di 7-0, ma Phoenix mantiene gli avversari a distanza di sicurezza. Booker ed Ayton combinano per 20 dei 29 punti dei Suns, che chiudono i primi 12 minuti con nove lunghezze di vantaggio.
Più della metà dei tiri di L.A. nei primi 14’ e spiccioli arrivano da oltre l’arco (16-28) ma fioccano gli errori: saranno 16 alla pausa lunga di metà gara, record negativo nella postseason (3-19) Dal 31-26, i Suns tentano un ulteriore strappo, con 10 punti consecutivi, approfittando anche del momento di blackout dei Clippers, che non segnano per oltre sei minuti. Nel corso del secondo quarto, da segnalare l’ingresso in campo di Abdel Nader, ai box dal mese di marzo per un problema al ginocchio. Unica notizia negativa per Phoenix, che va a riposo sul +14, è il terzo fallo di Booker in chiusura di periodo.
Il terzo quarto si conferma territorio Clippers, capaci di ribaltare almeno momentaneamente l’inerzia della partita, come già accaduto sia in Gara 3 sia nei turni precedenti. La scintilla iniziale la dà la schiacciata di Ivica Zubac, ma è dalla metà della terza frazione che i Clippers si avvicinano in maniera più decisa. 7-0 di parziale nello spazio di un minuto al giro di boa del quarto. Lo svantaggio torna sotto la doppia cifra e la tripla di Reggie Jackson vale il -5 sul 63-58. L.A. si presenta agli ultimi 12’ di gioco a un solo possesso di distanza, grazie a un 30-11 nel quarto (11-20 al tiro di squadra) dopo aver segnato 36 punti nel primo tempo. La partita diventa una guerra di nervi:Booker commette il quarto fallo e reagisce stizzito al fischio con una leggera spinta a Paul George. Tecnico e panchina per il #1 Suns. Due giocate difensive in serie permettono ai Clippers di portarsi sul -1: George propizia la palla persa anticipando Ayton dopo il cambio in emergenza sul pick roll da parte di Kennard (evidente mismatch). Sul possesso successivo, Batum pesca un prezioso sfondamento. In uscita dal timeout, è ancora un gioco a due tra Paul e Ayton a risolvere i problemi per il nuovo +3 Suns. I Clippers mancano in più occasioni la tripla del potenziale pareggio, prima con Jackson, poi con Paul George.
La partita potrebbe svoltare sul challenge chiamato dai Clippers a contestare la chiamata di fallo difensivo ai danni di Patrick Beverley su penetrazione di Booker. Challenge accolto. Il fallo in attacco, nel frattempo il sesto del match, mette fuori gara il #1 Suns.
Review decisive nel finale, con qualche dubbio sulla rimessa attribuita ai Suns a meno di 20” dalla fine (questa non controllata a istant replay). Entrambe le squadre senza timeout. Da lì in avanti è una sfida ai liberi. La risolve Chris Paul (92% dalla lunetta ai Playoff), che chiude i conti sul punteggio di 84-80 e regala ai Suns il punto del 3-1.
25 punti con 8-22 al tiro per Devin Booker, cui si aggiungono i 18 di Chris Paul e i 19 punti con 22 rimbalzi di DeAndre Ayton. In casa Clippers da segnalare i 23 punti, 16 rimbalzi e sei assist di Paul George (ma con 5-20 al tiro), il nuovo ventello di Reggie Jackson e la doppia doppia da 13 punti e 14 rimbalzi di Ivica Zubac, che ha segnato il proprio massimo in carriera – regular season o Playoff – per minutaggio (39’ in campo).