Incontenibile, in partita e fuori dal campo, a risultato acquisito. Una serata da ricordare per Chris Paul, che ha inseguito le NBA Finals per una vita e le ha raggiunte – ironia della sorte – battendo quella che più di tutte è stata la sua squadra negli anni recenti. Dopo la vittoria in Gara 6 contro i Clippers, valsa il titolo della Western Conference, i Suns non vogliono fermarsi.
Di seguito le dichiarazioni a caldo rilasciate da Chris Paul ai microfoni di Rachel Nichols su ESPN:
“Missione? La missione era non perdere. Ca**o che bella sensazione. Vorrei che mio figlio e la mia famiglia scendessero qui in campo ora. Tante emozioni, altrettanti infortuni. Ieri ho fatto una risonanza magnetica al polso. Scusami, ora voglio solo andare dai miei compagni.”
Poi al momento della premiazione:
“ ‘Chris Paul alle Finals’ suona dannatamente bene. C’è molto lavoro dietro, essendo passato a una squadra nuova. Gli avversari hanno dato battaglia. Ty Lue è un allenatore incredibile, Chauncey Billups è come un fratello. Molti legami con quella squadra. Ho profondo rispetto per loro e sarò sempre un Clipper, adoro i tifosi. Ma ragazzi, questa squadra [indica verso i compagni dei Suns e alza il tono di voce ndr.], che gruppo! Mi hanno accolto a braccia aperte dal primo giorno, ho ritrovato il coach dopo gli anni assieme a New Orleans. C’è ancora lavoro da fare ma dobbiamo gioire per questo traguardo. Dedica alla mia famiglia lassù sugli spalti. Sono passati 16 anni, tra interventi chirurgici, duro lavoro e sconfitte, brutte sconfitte. Stasera festeggiamo.
In Arizona, Paul ha rilanciato la sua carriera:
“Perché Phoenix? Molti fattori mi hanno spinto alla scelta: la presenza del mio grande amico Willie Green, James Jones, con il quale ho lavorato nell’associazione giocatori, coach Monty, per il quale avevo già giocato. La ragione più grande, però, è quel ragazzo con la carnagione chiara che abbiamo qui, il #1 Devin Booker, Devin Booker. È una bestia.”
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