[Phoenix vince la serie 4-2 e si qualifica alle NBA Finals]
Clippers ancora senza Leonard, in borghese per l’ottava partita consecutiva ma stavolta seduto in panchina accanto ai compagni. Phoenix deve rinunciare a Cam Johnson, in doppia cifra in quattro dei cinque match precedenti. Il giocatore è out per malessere non legato però al Coronavirus.
Phoenix aggiusta qualcosa sin dalla palla a due rispetto alla partita precedente. Adattamenti soprattutto nella difesa in post, dove Booker non è più lasciato solo ed esposto 1 vs 1 agli attacchi avversari, ad esempio di Marcus Morris.
I Suns vanno a referto con un alley oop Paul Bridges nella prima azione. Un avvio che ne certifica le intenzioni bellicose dopo la partenza deficitaria di Gara 5, che li aveva visti andare sotto anche di 15 punti. Al primo timeout, dopo 5’ di partita Phoenix è avanti 15-9 grazie a due triple consecutive di Chris Paul. Beverley guida i Clippers firmando sette dei primi nove punti di squadra. Alla ripresa delle operazioni Il layup di Jackson e il jumper di Morris tengono L.A. in scia. Chris Paul va a sedersi in panchina a 4:30 dalla fine del 1° quarto con sei punti e tre assist a referto. Otto e due assist con 4-5 al tiro anche per Ayton a inizio partita. Phoenix, che continua a tirare molto bene da oltre l’arco (5-7 per cominciare nel primo periodo), prova a scappare sul +8 sul 31-23, ma il vantaggio è presto dimezzato. Una tripla avventurosa di DeMarcus Counsins allo scadere fissa il punteggio sul 33-29 Suns dopo 12’.
Grande impatto per DMC in pochi minuti, come già successo in Gara 5 (12 punti a fine match). Il #15 prova a dettare la linea anche nelle battute iniziali del secondo periodo guadagnandosi due tiri liberi. Phoenix mantiene il controllo e si porta a +10 con l’appoggio a canestro di Payne (45-35). A proposito di tiri liberi, il primo per i Suns arriva dopo quasi 16’ di partita con Dario Saric. Il croato in quattro minuti di Gara 6 ha già aggiornato la propria media punti nella serie (sei punti a referto). Phoenix chiude il primo tempo con il 55% di squadra al tiro, 10-17 da tre e 17 assist e avanti nel punteggio, 66-57.
Il terzo quarto, favorevole ai Clippers in Gara 4-5, è stavolta proprietà dei Suns. Il vantaggio di Phoenix oscilla tra i sei e i 10 punti prima del deciso strappo ispirato dal gioco da tre punti di Bridges e perfezionato dalla schiacciata di Booker. La squadra di Monty Williams arriva anche al +17, ma L.A. ricuce e torna sotto la doppia cifra con un parziale di 10-0 chiuso dalla tripla dall’angolo sinistro di Batum nei due minuti successivi. La stoppata di DeMarcus Cousins su Cam Payne riporta in partita anche il pubblico dello Staples Center.
Chris Paul sbaglia un raro libero dopo il tecnico comminato a Cousins, ma si riscatta subito dopo firmando un 8-0 personale. 11 dei suoi 41 punti arrivano nella terza frazione, che va in archivio con i Suns in vantaggio 97-83. Situazione di punteggio relativamente comoda che permette a Phoenix di controllare – per quanto possibile in una partita che significa qualificazione alle Finals – negli ultimi 12’. Il divario arriva a 20 punti (105-85) e un gioco da quattro punti di Chris Paul rispedisce al mittente anche l’ultimo tentativo dei Clippers. Da lì in avanti il punteggio assume dimensioni oltremodo severe per i Clippers e monta la frustrazione: Beverley, colpevole di una spinta troppo plateale per passare inosservata, si fa espellere prima della fine. La serie si chiude con il 130-103 Suns che vale il punto del 4-2.
Phoenix torna alle NBA Finals per la prima volta dal 1993 e sfiderà la vincente di Bucks- Hawks ( serie ora sul 2-2) Chris Paul spezza la maledizione e potrà giocare per il primo titolo della carriera. 41 punti per lui, career high eguagliato ai Playoff, seconda prestazione di sempre in postseason per un giocatore di. 36 o più anni, dopo i 50 di Karl Malone contro Seattle nel 2000. 22 per Booker, 16 e 17 rimbalzi per Ayton, 19 per Crowder (limitato dai quattro falli già nel terzo quarto). In casa Clippers sono cinque i giocatori in doppia cifra: 26 per Morris, dopo i 22 di Gara 5. 21, con 6-15 al tiro, per Paul George.