Un’altra annata NBA si è da poco conclusa, una di quelle che di certo non scorderemo facilmente. La pandemia di Covid-19 ha stravolto idea, forma e dinamiche della stagione 2020-21 costringendo la lega a comprimere la regular season in 72 partite, da dicembre a luglio. Poco spazio per adagiarsi e concedersi errori, soprattutto visto l’interessante aggiunta del torneo Play-in che ha permesso in tutto a 20 squadre di giocarsi una chance per l’ingresso in postseason. A proposito di postseason, partiamo dall’epilogo: i Milwaukee Bucks hanno conquistato il secondo titolo della loro storia, superando in sei gare i Phoenix Suns in una delle NBA Finals più imprevedibili di sempre. E tutto il resto, ve lo ricordate?
Facciamo un passo indietro e diamo un’occhiata a ciò che è successo. Dal migliore giocatore di questi Playoff, alla squadra che ha deluso di più, fino al momento più iconico della postseason. NBA Religion Awards: il riassunto dei Playoff 2020-21.
MVP dei Playoff: Giannis Antetokounmpo
Partiamo col premio più reboante e forse doveroso, quello al miglior giocatore della postseason: una combinazione di leadership, performance dominanti e giocate fondamentali. Riconoscimento che non possiamo togliere a Giannis Antetokounmpo dei Milwaukee Bucks, MVP delle NBA Finals 2021. Non pensiate sia stata però una scelta pigra, perché di candidati effettivamente ce n’erano eccome. Joel Embiid, Devin Booker ma soprattutto Kevin Durant, lui che praticamente da solo stava per portare i suoi Brooklyn Nets alle Finali di Conference: 34.3 punti, 9.3 rimbalzi e 4.3 assist per KD in questi Playoff, giocati per la maggior parte senza né Kyrie Irving né James Harden. Meglio di lui, solo il greco in maglia Bucks.
Dopo un inizio relativamente tranquillo nella serie di primo turno contro i Miami Heat, Antetokounmpo ha ricordato a tutti perché fosse stato nominato per due volte consecutive l’MVP della lega. 30.2 punti, 12.8 rimbalzi e 5.1 assist per la stella dei Bucks a fine Playoff, culminati con delle Finals da record: Giannis è diventato infatti il primo giocatore da vent’anni a questa parte a far registrare almeno 40 punti, 10 rimbalzi e cinque stoppate in una partita di Playoff. In Gara 6 Antetokounmpo è andato oltre, diventando il settimo giocatore a segnare 50 punti punti alle Finals, (prima volta dal 2018, quando era toccato a LeBron James). I 50 punti segnati sui 105 di squadra corrispondono al 47.6%. Nell’era dei 24”, solo due giocatori erano stati in grado di far meglio del greco: si tratta di Elgin Baylor e Michael Jordan.
Numeri incredibili, raccolti dopo un’iperestensione al ginocchio sinistro subita nelle Conference Finals che avrebbe messo KO qualsiasi normale atleta. Ma, evidentemente, The greek freak di normale ha ben poco.