4) Toronto Raptors – Jalen Suggs (PG, Gonzaga, Freshman)
Il grande punto forte di Suggs, prima ancora della grandissima visione di gioco, della forza fisica e delle capacità difensive, è la sua mentalità vincente.
All’interno di questa classe Draft, e più in generale guardando agli anni recenti, difficilmente troverete un prospetto più pronto mentalmente di lui. Probabilmente non ha il potenziale di superstar di Cunningham o Mobley, ma questo non vuol dire che non possa essere una vera gemma per la squadra che lo sceglierà.
Toronto alla quattro sembra molto interessata al prospetto di Gonzaga, e il front office potrebbe vedere in lui il sostituto di Kyle Lowry, da affiancare a VanVleet e intorno al quale assemblare i futuri Raptors.
5) Orlando Magic – Jonathan Kuminga (SF/PF, Ignite, G League )
Con i suoi 201 cm per 98 chilogrammi, ad oggi Kuminga rappresenta una delle ali più versatili e pronte fisicamente dell’intera Draft class.Grazie a un fisico estremamente atletico, è perfettamente in grado di giocare sia da ‘3’ che da ‘4’ e di vedersela egregiamente con avversari di diverso tonnellaggio.
L’ex Ignite fa dell’atletismo uno dei suoi principali cavalli di battaglia, con una verticalità e un’esplosività che in campo si traducono in giocate spettacolari dalle parti del ferro e recuperi importanti anche nella propria metà campo, con una significativa presenza a rimbalzo e prontezza nel caso di stoppata. Seppur ancora da sgrezzare, il bagaglio tecnico, fisico e atletico di Kuminga fa di lui una delle pedine più appetibili del prossimo Draft, in cui si appresta a recitare una parte da protagonista. Se tutto va come le premesse sembrano suggerirci, nel giro di qualche anno potremmo ritrovarci di fronte a un All-Star fatto e finito
6) Oklahoma City Thunder – Scottie Barnes (PG, Florida State, Freshman )
Stazza, playmaking e potenzialità difensive sconfinate. Sono questi i punti di interesse su cui ogni franchigia NBA non può che concentrarsi quando approccia lo scouting di un giocatore come Scottie Barnes.
Una point-guard di 203 cm di altezza e 220 cm di apertura alare è, ormai, merce ricercatissima nella NBA per l’impatto che può portare in entrambe le metà campo. Se inglobato in un contesto che gli conferisce fiducia e lo lascia lavorare sui suoi difetti, sicuramente Barnes potrà emergere prepotentemente come uno dei migliori giocatori di questa Draft Class.
La modernità e la versatilità delle sue caratteristiche, se ben coltivate, potrebbero portare a un giocatore in odore di All Star e sicuramente candidabile per i quintetti All-Defense per almeno un decennio.
7) Golden State Warriors – Davion Mitchell (PG, Baylor, Junior)
Alla tenacia mostrata in difesa, che gli è valsa il premio di Defensive Player of The Year 2021 nella BIG 12, vanno aggiunte le doti da attaccante che lo rendono un ottimo two-way player.
Negli anni trascorsi al college Mitchell ha dimostrato di saper migliorare ogni aspetto del suo gioco, diventando col tempo una delle principali opzioni offensive di Baylor.
Le sue caratteristiche lo rendono appetibile per tutti coloro in cerca di un prospetto capace di dare una mano sin da subito: non dovrebbe essere una sorpresa vedere il suo nome chiamato dai Golden State Warriors, ai quali è stato accostato numerose volte nel corso degli ultimi giorni.
8) Orlando Magic – Josh Giddey (PG, Adelaide 36ers, International)
I 203 cm di altezza, senza dimenticare gli oltre 10 chili di massa muscolare aggiunti nel corso dell’offseason pre-NBL, rendono Giddey oltremodo versatile. Può giocare infatti per sua stessa ammissione sia da point guard, come successo in effetti ai 36ers, sia nel ruolo di ala, o da ‘4’ nominale in un ipotetico quintetto piccolo.
Efficace sia da portatore di palla sia off-the-ball, con una velocità di gioco tutta sua, Giddey ha trovato un interessante parallelo per il proprio sviluppo di carriera con la parabola di un connazionale come Joe Ingles. Chiamato a migliorare le percentuali, soprattutto al tiro da fuori, in difesa deve affinare gli istinti per spendere la propria stazza su attaccanti avversari in situazioni di cambio.
9) Sacramento Kings – (G, Connecticut, Sophomore)
James Bouknight sembra far parte davvero di quella categoria di giocatori che nella NBA non passano mai di moda: una guardia dalle purissime doti realizzative e dalle eccellenti qualità atletiche, che ama trattare la palla e che può rappresentare una scarica di adrenalina per le squadre per cui giocano.
Il suo ruolo sarà inizialmente quello di sesto uomo con facoltà di attaccare a ogni possesso ma, dopo i suoi primi passi, la sua traiettoria potrebbe portarlo ovunque.
Giocatori come Bouknight non passano mai di moda.
10) Memphis Grizzlies – Alperen Sengun (PF/C, Besiktas, International)
Giocatore interno ‘vecchio stampo’, Sengun può contare su un tocco delicato che gli consente di convertire con ottima frequenza nei pressi del canestro, Nonostante abbia tentato di allargare progressivamente il proprio range d’azione, il suo jumper dalla media e lunga distanza non è ancora tale da costituire una vera minaccia per le difese. Da queste premesse, curare ed esplorare le possibilità di stretch potrebbe rivelarsi a lungo andare vincente. Il paragone più immediato, visto il bagaglio tecnico di partenza, comprese le lacune da colmare, porterebbe ad accostare la sua parabola a quella di Domantas Sabonis, già All-Star.
11) Charlotte Hornets – Moses Moody (SG/SF, Arkansas, Freshman)
In una NBA all’interno della quale il tiro da tre punti è sempre più rilevante, le franchigie sembrano essere alla perenne ricerca di 3&D immediatamente affidabili per allungare le rotazioni ed espandere la propria rotazione perimetrale.
Moses Moody, oltre a incarnare perfettamente l’identikit appena delineato, intriga gli scout grazie a degli sprazzi interessanti, che sembrano poter espandere il novero dei compiti che può ricoprire con efficacia ed efficienza. Al momento, la possibilità di essere immediatamente utilizzato come role player è la migliore possibile per lui e Charlotte sembra la franchigia in cui il suo contributo può essere meglio indirizzato vista la necessità di difesa e versatilità, sommata a una batteria di ball-handler piuttosto ben fornita.
12) San Antonio Spurs – Franz Wagner (SF/PF, Michigan, Sophomore )
Il suo frame fisico, prototipico per il ruolo, lo rende versatile e spendibile anche in situazioni di emegenza con cambi di marcatura in corso d’opera su diverse posizioni.
Presenza costante sulle linee di passaggio con mani veloci, si distingue per istinti difensivi, in particolar modo quando subentra in aiuto dal lato debole.
Il rischio più grande riguarda lo sviluppo monodimensionale del suo gioco offensivo ma può ritagliarsi un ruolo come solido two-way player nelle due metà campo.
13) Indiana Pacers – Jalen Johnson (SF/PF,Duke, Freshman)
206 centimetri per 100 chili fanno di lui un prospetto decisamente intrigante sul piano fisico, con una naturalezza innata nel portare a spasso cotanti muscoli e una spiccata verticalità particolarmente apprezzate dagli scout NBA: Jalen Johnson sembra possedere le stimmate della point forward.
Il pacchetto di difetti tecnici e caratteriali che lo hanno portato a lasciare Duke nel corso dell’ultima stagione potrebbe, però, far rivedere al ribasso le sue quotazioni nella lega.
Ulteriore punto interrogativo riguarda anche il problema al piede riscontrato nell’ultimo anno.
14) Golden State Warriors – Usman Garuba (PF, Real Madrid, International )
Garuba è un atleta a tutto tondo, capace di sfruttare il fisico e le lunghe leve in attacco e la propria agilità in difesa, anche contro avversari molto più piccoli.
Sebbene non sia un giocatore prettamente offensivo, ha mostrato negli anni una grande crescita e possiede talento, etica del lavoro, intensità e un alto QI cestistico, tali da permettergli di avere un impatto importante anche in un roster di altissimo livello come quello del Real Madrid.
Garuba ha già capito presso chi studiare.