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NBA, Dennis Schroder: “Ai Lakers mi chiedevo se fossi nel posto giusto”

Il play sembra avere ora le idee chiare con Boston

Dennis Schroder è pronto a voltare le spalle al passato per riprendersi il presente. Il neo giocatore dei Boston Celtics ha parlato al termine delle prime sedute d’allenamento con i suoi nuovi compagni, svelando anche come è stato reclutato dal front office, con l’aiuto di Al Horford:

“Mi ha semplicemente detto: “Farai una grande stagione qui perché sappiamo qual è il tuo valore e sappiamo come metterti in condizione di avere successo.” Punto. Uno dei motivi principali per cui ho scelto i Boston Celtics è stato grazie a lui.”

Poi tutti gli altri sono seguiti a ruota per convincerlo a venire a Boston, da Jayson Tatum, fino a Jaylen Brown, passando per Brad Stevens e Ime Udoka.

“So che posso condividere il parquet con quasi qualsiasi tipo di giocatore. Perché non è facile giocare con tutti questi ragazzi. Qui, ogni sera, cercherò di fare quello che facevo ad OKC, ossia competere ai massimi livelli, cercando di migliorare i miei compagni e di vincere ogni partita.”

Ai Lakers, non poteva oggettivamente prendere le redini della squadra in campo, non facile accanto a due superstar come LeBron James e Anthony Davis. I ben informati, sostengono poi che AD abbia dichiarato a più riprese di essere ‘frustrato’ nel giocare insieme a Schröder, poiché non gli serviva abbastanza possessi per i suoi gusti. Questa la risposta di Schroder sulla sua avventura a LA:

“Ovviamente quando giochi con due dei migliori giocatori al mondo, è un po’ difficile mostrare tutto il tuo gioco. Loro mi dicevano, ‘Dennis, fai le tue cose’. A volte funziona, ma altre il tuo gioco non si adatta molto bene ad una determinata situazione o ad uno specifico giocatore. E questo non è nemmeno per dire qualcosa di negativo della mia esperienza. Sto parlando a più ampio respiro. A volte non ti senti a tuo agio e pensi che non ti stai adattando molto bene alla situazione. È qualcosa che mi sono chiesto in un paio di momenti mentre ero a Los Angeles, dove mi chiedevo se fossi nel posto giusto. Al primo turno Playoff avete visto tutti com’è andata. Ovviamente abbiamo avuto diversi infortuni, ma la situazione era un po’ strana. Qui, finora tutti mi fanno sentire a mio agio.”

 

 

 

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