Detroit e Cleveland per sviluppare i propri talenti. Chicago e Indiana per tornare grandi. Milwaukee per dimostrare che sono ancora loro i più forti. Scopriamo gli equilibri della Central Division.
Discorso molto simile anche per Detroit. Dopo la fredda parentesi Blake Griffin che ha fruttato solo un misero 4-0 subito dai Milwaukee Bucks nella stagione 2018-19, i Pistons sono tornati ben lontani da ogni contesa Playoff. Così lontani che le due stagioni da 40 vittorie totali hanno assicurato alla franchigia del Michigan la prima chiamata assoluta al Draft NBA che si è tenuto questa estate. Il nome era solo uno e le aspettative sono state rispettate.
Cade Cunningham porta a Detroit tutto il talento dimostrato nei suoi anni a Oklahoma State e che si è cominciato a vedere nella recente Summer League: 18.7 punti, 5.7 rimbalzi, 2.3 assist, 1.7 palle rubate e 1.3 stoppate a partita con il 50% da tre. Numeri che gli regalano un posto nel secondo miglior quintetto della manifestazione. Inutile dire che il successo del team dipenderà dal successo dello stesso Cade, al quale si chiede di riportare in auge una franchigia che da quasi 15 anni percorre un’orbita molto distante da quella dell’anello NBA.
Al talento del giocatore texano vanno poi aggiunti alcuni interessanti elementi presenti a roster: Killian Hayes ha mostrato lampi di notevole playmaking, così come Saddiq Bey da quattro. Ottimi prospetti da poter far maturare senza la pressione di un post season che in Michigan ora non serve. Il rookie Luke Garza, centro al primo anno dalle mani educatissime, completa l’ossatura di un team che continuerà a cavalcare l’exploit cestistico di Jerami Grant, uomo franchigia e notevole tuttofare. L’ex giocatore dei Nuggets, allontanatosi dal Colorado alla ricerca di un team che lo mettesse al centro del progetto, si è rivelata una scommessa vinta: 22.3 punti, 3.6 rimbalzi e 2.8 assist a partita per lui e la sensazione che l’asticella si possa ulteriormente alzare.
Sarà interessante vedere come Grant e Cunningham si integreranno nel gioco dei Pistons, anche se tutti gli indizi fanno pensare ad una convivenza più che egregia: l’usage percentage di Grant (28.5) calerà fisiologicamente con Cade a roster, ma l’ex Nuggets ha da sempre dimostrato di saper interpretare il suo ruolo con eccellente intelligenza, sapendosi ritagliare i propri spazi. Il suo passato da comprimario si rivelerà molto utile ora che la sua stella dovrà brillare insieme a quella del rookie.
In generale, non aspettiamoci tanto dai Detroit Pistons per la prossima stagione. L’idea di coach Casey è quella di alzare il ritmo – l’anno scorso 22esimi in questa categoria – sfruttando le potenzialità di Cunningham palla in mano e la sua visione di gioco. Sarà lui l’autista del bus, difficile però aspettarsi un miglioramento nell’immediato nella Central Division.