In queste prime partite di preseason è saltato all’occhio il differente metro di giudizio applicato dagli arbitri per alcuni falli su tiro. La NBA, attraverso un cambio di regolamento piuttosto importante, è intervenuta su tutte quelle situazioni di gioco nelle quali gli attaccanti cercano appositamente il fallo su tiro per andare alla lunetta. Questo dettaglio è tutt’altro che secondario, e lo stesso Steph Curry, coinvolto in prima persona, ne ha parlato.
La stella dei Dubs ha partecipato a Hoops, Adjacent, il podcast prodotto da The Athletic e condotto da David Aldridge e Marcus Thompson III. Ospite della puntata, Curry ha detto la sua sul cambio di regolamento e sulla confusione che porterà, almeno nel periodo iniziale:
“Ci sarà sicuramente confusione all’inizio. Ogni volta che c’è un cambio di regolamento o viene posta particolare importanza su un punto ci vuole tempo per aggiustarsi. Sono sicuro che ci saranno alcuni gravi errori all’inizio, come per la regola dei passi sullo step back un paio di anni fa. Gli arbitri sono abituati a vedere certe cose, ma nel frattempo ne succedono anche altre. Anche loro hanno bisogno di tempo”
Curry ha continuato parlando del “fattore di shock” iniziale che sta colpendo e colpirà i giocatori della lega:
“Sapevo che ci sarebbe stato un periodo di shock, un periodo di grande confusione e anche frustrazione dal punto di vista dei giocatori. Sono abituati a certe letture, e la memoria muscolare spesso prende il sopravvento. […] Come giocatore offensivo, penso che dovrei avere dei vantaggi dagli errori avversari. Soprattutto in situazioni di uno contro uno, se un difensore perde il controllo del corpo e mi colpisce dovrei avere un vantaggio. Io, Luka [Doncic], James [Harden], Trae [Young]… noi siamo forse i giocatori di cui tutti vogliono parlare, nel bene e nel male. Ci sarà una curva d’apprendimento, ma lo sappiamo tutti. E tutti noi ci siamo già aggiustati per i cambi di regolamento in passato”
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