I Charlotte Hornets sembrano intenzionati a proseguire quanto di buono fatto vedere la scorsa stagione, dopo aver vinto dieci partite in più rispetto al 2019-20, migliorando anche il record casalingo contro le altre squadre della Southeast Division. Solamente una striscia di sconfitte consecutive a fine stagione è costato loro il vantaggio di giocare in casa al play-in, venendo eliminati dagli Indiana Pacers.
Il core della squadra sarà lo stesso dell’anno scorso: Terry Rozier ha condotto la squadra per media di punti (20.4 con il 38.9% da tre), P.J. Washington è il leader della difesa con 6.5 rimbalzi e 1.2 stoppate di media, mentre LaMelo Ballha vinto il premio di Rookie of the Year con 15.7 punti, 6.1 assist e 5.9 rimbalzi a serata.
La sua presenza sarà fondamentale per la franchigia: l’anno scorso ha saltato 21 partite per infortunio, durante le quali la mancanza della sua creatività si è fatta sentire parecchio, soprattutto la spettacolare intesa con Miles Bridges. Ci si aspetta un’ulteriore passo in avanti nella crescita come realizzatore e come passatore, certo le premesse sono davvero buone. Vedremo se sarà in grado di innalzare il suo livello per guidare la squadra e magari entrare in competizione per un posto all’All-Star Game questa stagione.
Gli Hornets ripartiranno poi anche con Gordon Hayward, una grande aggiunta al roster per la passata regular season. Quando è stato lontano dagli infortuni è sembrato essere tornato il giocatore che era agli Utah Jazz. A Charlotte ha voluto e ottenuto un ruolo di maggior coinvolgimento rispetto a quando era ai Celtics, e la sua usage percentage è salita da 21.1% a 23.3%, ricambiando con medie di 19.6 punti, 5.9 rimbalzi e 4.1 assist. Soprattutto, si p dimostrato essere un temibile cecchino: 4.7 tentativi a serata con il 41.7% di realizzazione dalla lunga distanza sono un’arma letale per gli Hornets. Il problema resta la frequenza degli infortuni, e forse questo è ormai il Gordon Hayward post 2017. Quando gioca sa essere davvero efficace, ma non si può contare su di lui per tutta la stagione.
Proprio per questo il front office ha deciso di coprirsi allungando la panchina, per evitare la ripetizione di una stagione piena di infortuni. Anche se ha perso Malik Monk, la franchigia ha firmato giocatori energici come Kelly Oubre Jr. e d’esperienza come Ish Smith con due anni di contratto. Il primo deve migliorare il tiro da fuori (solo il 31.6% la scorsa stagione), ma la sua energia può rompere le partite e garantire un buon rincalzo per Hayward in caso dei sopracitati infortuni. Smith invece aggiunge esperienza e leadership, come guardia di riserva.
Charlotte ha inoltre lasciato andare Bismack Biyombo e Cody Zeller nel ruolo di centro, coprendosi con l’arrivo di Mason Plumlee. Il lungo dovrà garantire fisicità nel pitturato, provandosi a ripetere con una quasi doppia doppia di media (10.4 punti e 9.3 rimbalzi). Infine, all’ultimo Draft la franchigia ha scelto James Bouknight con l’undicesima chiamata. Il giocatore dovrebbe avere minuti già da subito: ha impressionato gli scout con il suo tiro da fuori e il suo istinto realizzativo. Altra scelta con potenziale è Kai Jones, chiamato alla numero 19: il centro bahamense potrà diventare già un giocatore di ruolo da qui al termine della stagione.
Il limite per la prossima stagione saranno solo gli infortuni, per una squadra giovane ancora tutta da sviluppare, ma che è già oltre lo step di puro rebuilding, come mostrato la scorsa stagione. Ball ha saltato 21 partite, Hayward 28, mentre Malik Monk 30.
Con la partenza di quest’ultimo e il roster centellinato, gli Hornets puntano al fattore campo nel torneo di play-in. Se l’alchimia dovesse funzionare a dovere, LaMelo Ball mostrare significativi passi avanti e Hayward rimanere sano, gli Hornets potrebbero puntare anche a un sesto posto nella Eastern Conference, nonostante l’agguerrita concorrenza della Southeast Division.