Sono settimane decisamente confuse in casa Brooklyn Nets, specialmente nella gestione del ‘caso’ Irving. Dopo gli ultimi avvicendamenti, la franchigia ha deciso di sospendere il giocatore finché non deciderà di vaccinarsi e tornare completamente a disposizione di Steve Nash. Allo stato attuale – e secondo le normative in tema anti-Covid vigenti a New York City – infatti al playmaker non è concesso allenarsi insieme ai suoi compagni, così come scendere in campo al Barclays Center e al Madison Square Garden. Un impegno ‘part-time’ che chiaramente alla compagine newyorchese non piace.
Ebbene, ora questo suo comportamento potrebbe impedirgli di ottenere un’estensione contrattuale con Brooklyn. Irving si trova attualmente al suo terzo anno del quadriennale in essere, ma i Nets non sembrano più intenzionati a portare sul tavolo un rinnovo sostanzioso per evitare nuove problematiche e ritrovarsi un giocatore a mezzo servizio.
Irving, sette volte All-Star, ha saltato un totale di 18 partite la scorsa stagione a causa di una combinazione di motivi personali e infortuni. Il tre volte All-NBA è comunque riuscito a registrare una media di 26.9 punti, 6.0 assist e 4.8 rimbalzi ad allacciata di scarpa, dimostrando il suo status di playmaker di punta in NBA.
Un’assenza che potrebbe costare non poco alla compagine di Steve Nash, la quale partiva con i favori del pronostico per quanto riguarda il titolo NBA. Almeno fino al caso Irving.
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