A pochi giorni dall’inizio della stagione NBA 2021-22, proseguiamo con la nostra penultima preview: questa volta è il turno della Northwest Division.
I Denver Nuggets, con Nikola Jokic fresco vincitore di premio MVP, sembrano voler prendere il primo posto all’interno della Division, puntando anche alla vetta della Western Conference. Al contrario, gli Oklahoma City Thunder punteranno a sviluppare i loro giocatori, mentre i Portland Trail Blazers proveranno a uscire dalla mediocrità delle ultime due stagioni.
Andiamo dunque a scoprire il destino di queste e delle altre squadre della Northwest Division per la stagione 2021-22.
Oklahoma City Thunder
Archiviato l’esperimento Paul George, Russell Westbrook e Carmelo Anthony nel 2019, gli Oklahoma City sono entrati in piena modalità rebuilding, tanto da finire la scorsa stagione con il quattordicesimo posto a Ovest, frutto di un record di 22-50.
La cosa davvero eccitante dei Thunder è però il fatto di avere un core davvero giovane e dal potenziale enorme. Non solo: il GM Sam Presti in questi anni ha accumulato la bellezza di 36 (18 al primo round e 18 al secondo) scelte per i prossimi Draft. Quante cose si possono fare con così tante pick? Tantissime, tanto che è stata creata una guida per tenere traccia di questo tesoro. Sicuramente tra qualche anno i Thunder potrebbero benissimo essere una contender: la strada è quella giusta.
Tornando alla stagione che è alle porte, per ora Oklahoma può fare affidamento su due giocatori: Shai Gilgeous-Alexander e Luguentz Dort.
Il primo ha vissuto una stagione da All-Star, se non fosse stato per il pessimo posizionamento della franchigia. 23.7 punti, 5.9 assist e 4.7 rimbalzi di media con un letale 41.8% da tre punti sono cifre davvero niente male per una guardia al terzo anno nella lega. La scorsa stagione ha saltato più di 30 partite, ma ora è tornato in piena forma e motivato dal contratto da 172.5 milioni di dollari che lo ha legato alla franchigia fino al 2027.
Se Gilgeous-Alexander continuerà a crescere, mentre Dort diventerà un affidabile secondo violino, soprattutto sul lato difensivo del campo, il duo canadese potrebbe diventare un duo invidiato da mezza NBA, e soprattutto le pietre angolari del nuovo progetto Thunder.
Venendo al mercato, il front office non ha fatto nulla di esagerato durante l’offseason, concentrandosi sul Draft. Tanto che le mosse principali sono avvenute la sera stessa del Draft. I Thunder hanno infatti chiamato con la sesta scelta Josh Giddey, guardia diciannovenne proveniente dall’Australia, dove ha vinto il premio di Rookie of the Year della NBL, la principale lega di basket australiana. La sua verticalità (203cm di altezza) e le sue doti di playmaking ne fanno un giocatore dal buon potenziale futuristico.
Al Draft sono poi stati chiamati anche Tre Mann, Aaron Wiggins e Jeremiah Robinson-Earl. Tutti e tre molto giovani, non vedranno il parquet con costanza, ma probabilmente lo faranno sul finire di stagione o il prossimo anno. Infine, un’altra mossa ha visto lo scambio di Al Horford, Moses Brown e una scelta al secondo giro per Kemba Walker, poi accasatosi ai New York Knicks dopo il buyout con la franchigia. L’obiettivo di questa mossa è stato solo uno: ottenere un’altra scelta al primo giro dalla trade.
La franchigia non potrà sicuramente tenere tutte e 36 le scelte: a un certo punto Sam Presti dovrà utilizzarle o scambiarle. Quando accadrà? Verranno utilizzate per ottenere un All-Star nei prossimi anni? Resta tutto da scoprire: certo è che non c’è alcuna fretta, e probabilmente rimarranno dove sono ancora un altro anno.
In conclusione, i Thunder si stanno certamente muovendo nella giusta direzione. Per come li vediamo, potrebbero essere una contender nel giro di 3-5 anni. Non hanno fatto molto questa offseason, e anche la stagione 2021-22 si preannuncia povera di successi: un posizionamento nei bassifondi della Northwest Division sembra il destino di Oklahoma per quest’anno. I fan dei Thunder dovrebbero comunque essere contenti: il futuro è più che luminoso.