I Denver Nuggets vengono da una storica stagione che ha visto Nikola Jokic vincere il premio di MVP, il primo giocatore nella storia della franchigia. Nonostante questo, l’anno scorso hanno attraversato tanti alti e bassi: dopo aver centrato il terzo seed per il vantaggio campo ai Playoff, sono poi crollati per mano dei Phoenix Suns nelle Semifinali di Western Conference. Dopo tre stagioni di fila ai Playoff, la franchigia del Colorado punta quest’anno ad essere una contender.
Scontato dirlo, molto passerà dalle mani di Jokic: il centro è diventato solamente il secondo giocatore della storia NBA a vincere il titolo MVP da scelta al secondo giro a un Draft NBA, con medie di 26.4 punti, 10.8 rimbalzi e 8.3 assist a serata. Jokic lo scorso anno è sceso in campo per tutte e 72 le partite di regular season, e raramente ha sofferto di infortuni che lo hanno tenuto a lungo lontano dal parquet. Per questa stagione, non ci saranno dunque particolari problemi di tenuta fisica: finché ci sarà lui, i Nuggets possono pensare di ambire a grandi cose.
Sicuramente, però, il giocatore serbo non potrà fare tutto da solo: ecco allora che ci si aspetta un ulteriore salto di qualità per Michael Porter Jr. Scelto con la quattordicesima chiamata al Draft 2018, il ventitreenne viene da una stagione nella quale ha prodotto medie di 19 punti e 7.3 rimbalzi a serata. La parte più entusiasmante del suo gioco? Il tiro dalla distanza: con un letale 44.5% di realizzazione lo scorso anno, è stato uno dei migliori tiratori della regular season. Il lato da migliorare resta il suo ball handling, ma lavorandoci sopra può trasformarsi in un All-Star, e per questa stagione è uno dei giocatori favoriti alla vittoria del premio di giocatore più migliorato dell’anno. Se la sua crescita continuerà come ci si aspetta, Denver potrà avere i suoi Big 3: Nikola Jokic, Michael Porter Jr. e Jamal Murray.
Proprio Jamal Murray sarà il grande atteso della stagione: prima di infortunarsi al legamento crociato anteriore, lo scorso anno ha tenuto una media di 21.2 punti a serata in 38 partite, e non sarà a disposizione fino alla prossima primavera. Dunque, ci sarà bisogno di un altro terminale offensivo oltre ai già citati Jokic e Porter.
Per questo, in offseason Denver ha rifirmato Will Barton e JaMychal Green con contratti biennali, e riconfermato Austin Rivers con un contratto al minimo salariale. Per il resto, il roster non è cambiato più di tanto: gli unici giocatori che hanno salutato sono stati JaVale McGee e Paul Millsap, mentre sono arrivati Jeff Green e la matricola Bones Hyland. Green è un veterano che può aiutare in difesa e tirare da fuori, mentre Hyland ha mostrato un ottimo potenziale offensivo, con una media di 19.8 punti a partita in Summer League. Nonostante questo, è sembrato ancora molto acerbo in difesa, e dunque partirà probabilmente dalla G League.
Quindi cosa aspettarsi dalla stagione 2021-22 per i Nuggets? Denver ha un enorme potenziale offensivo, sufficiente a coprire le lacune in difesa. Negli ultimi tre anni è stata una squadra da prime posizioni nella Western Conference, nonostante l’agguerrita concorrenza della Northwest Division. Anche quest’anno sarà così: ci aspettiamo Denver in uno dei primi tre seed a Ovest, e da lì sarà tutto da vedere: riusciranno ad andare fino in fondo ai Playoff, si fermeranno ancora una volta al secondo turno? Non ci resta che aspettare per scoprirlo.