Dallas si presenta come favorita, con la speranza di non fermarsi ancora una volta al primo turno Playoff. Attenzione però a questi Grizzlies, giovani e dal potenziale interessante. Il resto ci racconta di San Antonio e New Orleans che si approcciano alla stagione senza particolari ambizioni e dei Rockets in pieno rebuild. Scopriamo gli equilibri della Southwest Division.
I Pelicans si avvicinano alla stagione 2021-22 con una marea di dubbi. Per capire il perché, partiamo con ordine e facciamo un passo indietro alla sessione di mercato estiva.
Il GM David Griffin non ha tradito il suo modus operandi, stravolgendo il roster anche in questa occasione: fuori Eric Bledsoe, Steven Adams e Lonzo Ball su tutti, dentro Devonte’ Graham, Jonas Valanciunas e Tomas Satoransky. Sulla carta, una serie di scambi che muove poco l’equilibrio in casa Pels che, potremmo dire, hanno preferito con intelligenza legarsi a dei giocatori che possono risultare una minaccia da oltre l’arco.
Uno dei maggiori passi falsi di New Orleans la scorsa stagione è stata infatti non essere riuscita a circondare il duo Zion Williamson-Brandon Ingram con dei tiratori affidabili: le 30 triple scarse tentate a partita convertite con appena il 35% di accuratezza rappresentano nelle rispettive categorie il 25° ed il 26° posto. Troppo poco per un roster il cui miglior giocatore è tanto inarrestabile al ferro quanto riluttante al tiro da oltre la media. Senza dimenticarci che Steven Adams, con tutte le garanzie cestistiche che riesce a dare in campo, non è di certo famoso per essere uno stretch-five.
In questo senso, bisogna capire che tipo di Devonte’ Graham arriva alla corte di Willy Reed: se la guardia si dimostrerà l’affidabile scorer che è sembrato poter essere nella stagione 2019-20 (18.2 punti a partita per lui raggiunti con il 38.3% da tre) allora la scommessa di non riportare a roster Lonzo Ball risulterà tutto sommato vincente. In caso contrario, saranno guai in quel della Louisiana.
L’altro dubbio gira, ovviamente, intorno all’integrità fisica di Zion Williamson. L’ex Duke non è ancora riuscito a staccarsi di dosso la fama di giocatore injury-prone e, purtroppo, le ultime notizie non fanno ben sperare: ciò che lo stesso Griffin poche settimane fa aveva battezzato come un infortunio al piede da poco si è già trasformato in uno stop che andrà oltre l’inizio stagionale. Non avendo notizia dei tempi di recupero, per i tifosi di New Orleans non resta che sperare.
Infine, la trade che ha portato Steven Adams a New Orleans ha portato in dote anche Trey Murphy, scelto con la decima chiamata assoluta al Draft 2021. Classe 2000, si tratta di un’ala versatile che può giocare sia da 3 che da 4, dotato di grande atletismo e verticalità, uniti a una letale precisione da dietro l’arco dei tre punti (l’anno scorso ha tirato con il 43.3% di precisione in NCAA).
Insomma, le fortune dei Pelicans girano intorno a quelle della sua stella. Senza di lui a tempo pieno ed a pieni giri, difficile prevedere una stagione oltre le 35 vittorie.
Il resto lo dovranno fare gli altri: da una parte si cercherà di sviluppare i giovani a roster come Trey Murphy, mentre dall’altra Brandon Ingram dovrà confermarsi sui livelli dello scorso anno per diventare il principale terminale offensivo in caso di assenza di Williamson. Il GM David Griffin avrà fatto bene a lasciare andare Lonzo Ball e a stravolgere ancora una volta il roster? Solamente il tempo ce lo dirà.