I Los Angeles Clippers inseguono ancora l’agognato titolo, un sogno che lo scorso anno si è interrotto dolorosamente alle finali di Conference. Questo anno però i losangelini dovranno rinunciare parzialmente a Kawhi Leonard, bloccato dall’operazione al legamento crociato del ginocchio destro. Dunque, il vero trascinatore sarà Paul George.
Il sette volte All-Star è pronto per caricarsi la squadra sulle spalle e ha già dimostrato di poterlo fare. Le sue partite ai Playoff della passata stagione sono state decisamente convincenti e, non a caso, il suo soprannome è Playoff P. Tuttavia Paul George è stato spesso oggetto di critiche durante la carriera, specialmente nella bolla di Orlando dove il suo nomignolo si è tramutato in Pandemic P. In una recente intervista, il numero 13 dei Clippers ha affrontato proprio l’argomento delle contestazioni:
“Ho fatto un buon lavoro nel corso della carriera, a tal punto da non permettere al rumore da fuori di affliggermi. L’angolo che si è girato per me è stato: ‘Non mi importa cosa qualcuno abbia da dire’. Il 90% delle persone che mi criticano non sanno fare ciò che faccio io.”
Poi la chiosa finale:
“È solo un approccio per cui non me ne frega niente. Non mi importa niente. Questo è come entro sul campo adesso. Come ho detto, non ho bisogno di conferme. Sono il mio più arduo critico e questa è l’unica cosa che conta per me.”
Il destino dei Clippers sembra destinato ad andare di pari passo con quello di Paul George.
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