(0-4) Oklahoma City Thunder 98-106 Golden State Warriors (4-0)
Oklahoma City prova a timbrare il primo successo della sua stagione ma regge per un tempo e mezzo contro gli Warriors. Di contro, Golden State conferma la sua miglior partenza dal 2015-16 a oggi – la stagione delle 73 vittorie, per intenderci ndr.
I Thunder iniziano con il piglio giusto, 7-0 in meno di due minuti e schiacciata in penetrazione di Darius Bazley, che manda fuori tempo con la finta un Draymond Green mal posizionato e deposita a canestro. Dopo aver toccato anche il +10 sul 28-18, grazie alla tripla di Theo Maledon, una delle cinque di squadra a bersaglio su otto tentativi in avvio, OKC si trova in una situazione inedita in questa regular season chiudendo per la prima volta in vantaggio il quarto d’apertura sul 34-29. Il massimo vantaggio per i padroni di casa arriva a 7:15 dall’intervallo lungo, quando l’appoggio vincente di Kenrich Williams fissa il parziale sul temporaneo 46-31 Thunder. Arriva il segnale per Golden State, che inizia a carburare. A 3′ dall’intervallo, una tripla di Stephen Curry , seguita a ruota da un bersaglio pesante di Draymond Green, innesca il 6-0 che riporta gli ospiti entro i cinque punti. OKC risponde con due canestri di Shai Gilgeous-Alexander, che ne ispira altrettanti servendo assist per le schiacciate di Lu Dort e Robinson- Earl. Dopo 24′ è 59-48 Thunder. Per la reazione vera e propria da parte degli Warriors bisogna attendere la seconda metà del 3° quarto. Bastano 3′ agli Warriors per far svoltare la gara e a 61″ dal termine della terza frazione Golden State coglie il primo vantaggio della sua serata e sale 78-76 dopo la tripla di Otto Porter Jr. L’ex Bulls si ripeterà poco dopo, regalando ai suoi il +5 prima del quarto conclusivo. OKC rimane a contatto e servono due spallate da tre punti, nell’ordine Iguodala e Damion Lee, per spezzarne la resistenza. Raggiunta la doppia cifra di margine a tre minuti dalla sirena finale (102-92), la squadra di Steve Kerr amministra fino al 106-98 finale.
Tre giocatori Warriors oltre i 20 punti: Steph Curry (23, 6-14 al tiro e quattro triple a bersaglio), Andrew Wiggins (21) e Damion Lee (20, in uscita dalla panchina). OKC regge sopratttutto grazie ai 30 di Shai Gilgeous Alexander. I Thunder sono attesi dal back-to-back casalingo che li vedrà ospitare i Los Angeles Lakers. Anche i gialloviola erano impegnati nella notte NBA.
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(1-3) San Antonio Spurs 121-125 Los Angeles Lakers OT (2-2)
I Los Angeles Lakers, privi di LeBron James, affrontano la prima trasferta della loro stagione andando a vincere all’ AT&T Center di San Antonio dopo un supplementare. Il primo tempo è decisamente in equilibrio: il massimo divario tra le due formazioni è di otto punti, sul 17-9 Lakers. A 100″ mal contati dalla fine del quarto, sono però avanti i neroargento, complice un parziale di 7-0 chiuso dal canestro di Keita Bates-Diop (24-23 Spurs). Il 1° quarto va in archivio sul 29-27 in favore dei padroni di casa. Dopo 24′ un solo punto separa le due squadre (62-61 Spurs). Per tenere conto dei cambi di vantaggio nel terzo quarto di gioco non sono sufficienti le dita di una mano. Sembrano bastare invece due triple e un giro in lunetta di Lonnie Walker IV per la fuga Spurs (90-82). San Antonio chiude in vantaggio di 12 dopo tre quarti. Salgono a questo punto in cattedra Russell Westbrook ed Anthony Davis, che siglano 14 punti all’interno del parziale di 17-4 che consente ai gialloviola di rimettere la testa avanti sul 102-101 con 7′ e spiccioli rimasti sul cronometro della partita. A 58″ dalla sirena Malik Monk manda a bersaglio una delle quattro triple della sua serata e garantisce ai Lakers il +2 (114-112). Jakob Poeltl fa 0-2 dalla lunetta ma si assicura il rimbalzo offensivo che permette poi a Dejounte Murray di servire Keita Baites-Diop per l’appoggio a canestro da distanza ravvicinata che vale il 114-114 e l’overtime. A 90″ dalla fine del supplementare nuova parità a 121. Anthony Davis cattura il rimbalzo offensivo dopo l’errore in penetrazione di Kent Bazemore e converte in due punti cruciali. Russell Westbrook (15 punti tra 4° quarto e OT) sigilla la vittoria di L.A. con il layup vincente per il 125-121 Lakers.
68 punti in due per la coppia Westbrook-Davis. Entrambi reggono in campo per oltre 40′ a testa nonostante timori di infortunio per AD si siano susseguiti a gara in corso, prima alla spalla e poi al ginocchio destro. 17 i rimbalzi a referto per Davis, 17 come i punti di Malik Monk, altro starter in doppia cifra. Westbrook si ferma a due assist dalla tripla doppia ma aggiuge al tabellino tre palle rubate.
Continua la tendenza Spurs che vede emergere un giocatore sempre diverso quale miglior marcatore di serata: stavolta è il turno di Poeltl, che scrive 27 con 13-17 al tiro e 14 rimbalzi. Quarta tripla doppia in carriera per Dejounte Murray (21, 15 assist e 12 rimbalzi). San Antonio ha 40 punti in combinato da Lonnie Walker (21 con cinque triple) e Devin Vassell (altrettante triple a bersaglio, 19 punti totali).
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(2-1) Dallas Mavericks 116-106 Houston Rockets (1-3)
A poco meno di tre minuti dal termine del 1° quarto il punteggio è in equilibrio (22-22). Cinque punti di Danuel House Jr. intervallati dalla tripla di Christian Wood propiziano l’8-0 con cui Houston si garantisce di chiudere avanti la frazione d’apertura. Il canestro da tre punti di Maxi Kleber tiene Dallas a contatto sul -4 (27-31). Dopo la prima metà di gara, appena tre punti separano le due formazioni (60-57 Rockets). Alla ripresa delle operazioni, passato l’intervallo, Dallas lascia il segno nel match siglando uno strappo di 13-0 in avvio di quarto. Houston non sta a guardare e replica con veemenza restituendo un parziale in doppia cifra che la rimette in partita (10-0). Dallas conserva un possesso pieno di vantaggio prima dell’ultimo quarto. A 9′ dal termine cinque punti in fila di Reggie Bullock nello spazio di un paio di possessi regalano ai Mavs il +11 (103-92), cuscino di sicurezza che Dallas saprà gestire sino alla fine, non facendo mai arrivare gli avversari entro i cinque punti. Jason Kidd bagna con un successo il suo debutto casalingo da head coach dei Mavs e prepara ora la sfida agli Spurs in vista del prossimo derby texano che attende i suoi.
26 punti (con 25 tiri) per Luka Doncic, top scorer di serata e in doppia doppia (14 rimbalzi). 16 per Tim Hardaway Jr. e Reggie Bullock, 11 per Boban Marjanovic e Jalen Brunson, che alla produzione offensiva aggiunge anche 11 assist per la doppia doppia personale. Dubbi sulle condizioni fisiche di Kristaps Porzingis, costretto ad abbandonare il campo per problemi alla schiena: il lettone ha chiuso la gara con nove punti, tre rimbalzi e un assist. Houston ha quattro membri del quintetto in doppia cifra, doppia doppia per Daniel Theis (15 punti, 10 rimbalzi) e Christian Wood (16 punti, 17 rimbalzi). 10 punti per Jalen Green dopo il career high contro Boston, 22 per Eric Gordon in uscita dalla panchina.
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(3-0) Utah Jazz 122-110 Denver Nuggets (2-2)
Il recap dell’ultima gara della notte NBA non può che partire dalla cronaca infortuni: Nikola Jokic ha abbandonato il campo a poco meno di 2′ dall’intervallo di metà gara dopo un contatto ginocchio contro ginocchio patito nel confronto con Rudy Gobert.
La sfida nella sfida tra MVP e Difensore dell’Anno in carica, che avrebbe dovuto caratterizzare l’incontro, prende dunque una piega indesiderata. Fino a quel momento, nei 15′ giocati, il serbo era stato pressoché perfetto ( 24 punti, 8-9 al tiro, tre triple). In equilibrio per tre quarti, la partita si risolve solo nel finale. I Jazz, sopra di un solo punto, subiscono la tripla di Michael Porter Jr., in apertura di quarto periodo, ma quello sul 93-91 sarà l’ultimo ed effimero vantaggio della serata per gli ospiti. Utah piazza infatti un parziale di 11-2 che la riporta a condurre e guadagna il margine in doppia cifra a seguito del canestro in penetazione da parte di Donovan Mitchell (108-97 Jazz). Proprio mentre la partita, ormai indirizzata, si avvia a conclusione, Hassan Whiteside e JaMychal Green cominciano le schermaglie a suon di spintoni. Entrambi verranno espulsi. Detto della solida prestazione di Jokic, per il quale la prima diagnosi si limita a registrare una contusione al ginocchio, Denver ha discreti segnali da tutto il suo starting five: 21 punti, quattro rimbalzi e tre assist per Will Barton, 20 e sette rimbalzi per Aaron Gordon, 19 con 8-13 al tiro per Monte Morris. Utah, ancora imbattuta, è guidata dalla doppia doppia da 23 punti e 16 rimbalzi di Rudy Gobert e dai 22 di Donovan Mitchell (1-9 da tre). 15 a testa per Bojan Bogdanovic e Mike Conley; 19 di Jordan Clarkson dalla panchina.
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