Risultati NBA: Chicago non è più una sorpresa, OK Washington e Golden State. Brutte sconfitte per Grizzlies e Bucks
L’esordio di Cade Cunnigham porta ai suoi Pistons la prima vittoria stagionale, ma la strada è ancora in salita. Si confermano Bulls, Warriors e Wizards su tutti, mentre Phoenix sorride a metà: infortunio per Ayton nella vittoria sui Cavs.
Nella grande polveriera di questo inizio annata, spesse volte ci si dimentica del grande inizio dei Miami Heat. La banda di coach Spoelstra passeggia sul campo nemico dei Memphis Grizzlies e raggiunge le cinque vittoria stagionali in una sfida che ha fin da subito poco da dire. Il duello Morant – Butler non tradirà le aspettative ed è infatti la stella dei Grizzlies a partire bene per i suoi. A metà primo quarto però, già si farà il solco.
Il candidato al premio Sesto Uomo dell’anno Tyler Herro punisce l’ennesima palla persa dei padroni di casa con la tripla del +19, fino alla rubata e canestro di Jimmy Butler che chiude il primo tempo sul 67-54 Heat. La ripresa è solo l’ombra dei primi 24 minuti e Memphis continuerà a gestire male il possesso del pallone, concedendo a Miami una marea di palle recuperate. Anche Duncan Robinson e Kyle Lowrie si uniranno alla festa: 15 punti per entrambi, dietro ai già citati Herro (22) e ad un Butler in versione tuttofare. 27 punti, 5 rimbazi e 7 assist per lui, oltre che la solita tenacia difensiva in pieno stile Heat Culture. Cadono male in casa i Grizzlies.
(2 – 4) San Antonio Spurs 102 – 93 Milwaukee Bucks (3 – 3)
A proposito di brutte cadute. Dopo il passo falso casalingo contro i T’Wolves, i campioni in carica perdono ancora una volta contro un team non certo al vertice della Western Conference. A questo giro sono i San Antonio Spurs a punire i Milwaukee Bucks, in una gara cominciata in grande equilibrio.
Alle offensive Spurs risponde con gli effetti speciali George Hill, che schiaccia sulla difesa schierata e porta in vantaggio i suoi Bucks anche grazie all’entrata in campo di Giannis Antotokounmpo. La sua schiacciata da rimbalzo offensivo porta a fine primo tempo il punteggio sul 47-45.
L’equilibrio continua ad essere grande protagonista del match. Se per gli Spurs le scorribande più letali le mette a segno il fresco ex Bryn Forbes – fresco anche il suo anello da campione NBA, consegnatoli dai suoi vecchi compagni prima della palla a due – per i Bucks rispondono presenti i soliti Antetokounmpo e Middleton. 28 punti per il primo, 19 per il secondo. Il parziale Spurs da 16-2 comincia a spostare il peso del match verso i ragazzi texani, ma è solo grazie alle giocate nel finali di Dejounte Murray che San Antonio riesce a mettersi in distacco.
Nel 102-93 finale si nascondono 23 punti, 5 rimbalzi, 9 assist e 3 rubate del gioiellino in maglia grigionera.
(1 – 5) Oklahoma City Thunder 82 – 103 Golden State Warriors (5 – 1)
La disparità nel roster delle due squadre non tradisce il risultato finale tra OKC e Golden State, con gli Warriors che passano agilmente sopra a Shai Gilgeous-Alexander e compagni.
L’inizio, il proseguo e la fine sono tutti firmati Golden State. A turno, Curry, Poole e Wiggins su tutti metteranno il loro timbro sul cartellino e sulla partita, che già dai primi momenti prende la netta virata verso la Baia. La tripla di Jordan Poole conferma l’ottimo inizio di stagione del sophomore e incastona il vantaggio sul 40-27. Wiggins parteciperà alla festa mettendo a segno 4 delle sue 5 triple tentate, raggiungendo i 14 punti finali. Top scorer, come ci si poteva aspettare, Steph Curry con 20 punti totali ed il 46.2% da tre.
In una partita mai in discussione, per OKC si segnalano i 15 si SGA e i 14 di Lu Dort.