(10-10) Minnesota Timberwolves 121-120 Philadelphia 76ers (10-10)
Nell’entusiasmante sfida tra due dei lunghi più talentuosi della lega, ha la meglio Minnesota, con i Timberwolves che riescono a spuntarla al secondo overtime. I Sixers possono contare non solo sull’affetto del proprio pubblico, ma anche nel rientro in campo del loro miglior giocatore: Joel Embiid.
Nonostante ciò, i T-Wolves partono decisamente meglio, chiudendo la prima frazione in vantaggio di ben 15 punti. Da quel momento in poi, la partita è una sfida punto a punto. I Sixers riacciuffano il risultato verso la fine del terzo quarto, grazie ad uno straordinario Embiid. Per il camerunense al ritorno dall’infortunio ben 42 punti e 14 rimbalzi.
Anche i suoi gregari non fanno male, in particolare Tobias Harris, da 17 punti, 9 rimbalzi e 4 assist, e Tyrese Maxey, che mette a segno 15 punti, conditi da 9 assist.
Sotto di un punto, è proprio Tobias Harris a poterla chiudere con due liberi, ma ne sbaglia uno, portando il risultato sul 100-100. Anthony Edwards ha tra le mani la possibilità di mettere a segno una tripla vincente, ma la sbaglia. Il primo overtime è combattutissimo, ma è ancora il pareggio a farla da padrone; nel secondo tempo supplementare la giocata decisiva è di Anthony Edwards, che riesce a stoppare un tentativo di tripla di Joel Embiid e da la vittoria ai suoi.
Il Big Three di Minnesota funziona, con D’Angelo Russell che finisce la partita da migliore marcatore dei suoi, con 35 punti e 8 assist; non male anche KAT da 28 e 10, mentre per Anthony Edwards è da migliorare l’efficienza, nonostante i 17-6-7.
(11-9) New York Knicks 99-90 Atlanta Hawks (11-10)
I New York Knicks la spuntano sul campo degli Hawks in un’altra partita combattuta per la prima metà di gioco, con i Knickerbockers che riescono a prendere vantaggio e a portarsi a casa la vittoria nel secondo tempo.
Le due squadre, che condividono simili ambizioni ai Playoff e che hanno tutto da dimostrare, iniziano forte, alternandosi equamente i possessi offensivi. Nel quintetto titolare dei Knicks si presenta Alec Burks in sostituzione dell’assente Kemba Walker. Per il nativo di Grandview non sorprendono tanto i 23 punti e 7 rimbalzi ma bensì i 39 minuti giocati; di gran lunga il giocatore più presente nella rotazione di coach Thibs.
Dall’altra parte, il fulcro del gioco è il solito Trae Young, che segna tanto e prova a mettere in moto i suoi compagni di squadra: 33 punti a segno e 7 assist. Da segnalare il grande apporto di John Collins e Clint Capela, rispettivamente con 12 punti e 9 rimbalzi, e 16 punti e addirittura 21 rimbalzi.
Nel terzo quarto New York prende il largo, portandosi avanti di ben 10 punti, avviandosi in questo modo verso l’inevitabile vittoria. Ottimo apporto di Evan Fournier, con i suoi 20 punti, e di RJ Barrett con 15 punti e 7 rimbalzi, oltre a lampi di un ritrovato stato di forma.
(17-3) Phoenix Suns 113-107 Brooklyn Nets (14-6)
Nello scontro ai vertici tra due squadre che hanno tanta voglia di continuare a vincere, la spunta Phoenix, forte di una partenza migliore, e di un ottimo lavoro da parte di tutto il gruppo, che riesce a mantenere il vantaggio accumulato nelle prime frazioni di gioco fino al fischio finale.
Il primo quarto porta il nome e il cognome di Devin Booker, che segna ben 16 punti e trascina i suoi in vantaggio di 14 punti sugli avversari. Per Book una grande prova, da 30 punti complessivi e un’efficienza ottima, 50% dal campo e addirittura 66% da tre in 6 tentativi.
A figurare bene accanto a lui, soprattutto Chris Paul, da 22 punti, 8 rimbalzi e 5 assist, e Mikal Bridges, autore di 13 punti e 6 rimbalzi.
La reazione di Brooklyn passa da una buona prova di gruppo, in cui spicca ovviamente la figura di Kevin Durant; l’ex giocatore di Golden State ne mette dentro 39 con 9 rimbalzi e 7 assist. Dopo due quarti iniziati in sordina, è nel secondo tempo che KD gioca seriamente, non riuscendo però a pareggiarla.
Un grosso contributo viene portato poi non solo da James Harden, in tripla doppia da 12-13-14 ma anche da DeAndre’ Bembry e da LaMarcus Aldridge autori di 18 punti a testa.
(4-17) Orlando Magic 92-105 Cleveland Cavaliers (10-10)
Importante vittoria casalinga per i Cleveland Cavaliers che continuano a stupire a Est, mantenendo un record da possibili Play-In a fine stagione. I Cavs, ancora privi di Collin Sexton, ritrovano Evan Mobley in un certo stato di forma, e che nel molto fornito pacchetto di lunghi di Cleveland da una grossa mano con 13 punti e 9 rimbalzi.
Gli Orlando Magic dimostrano di avere gli stessi problemi che hanno caratterizzato le ultime stagioni dei neroblu: è la tenuta mentale che sembra mancare, ad un roster che non figura tra i migliori a Est, ma neanche meriterebbe il piazzamento che si ritrova. A spiccare nel quintetto è Wendell Carter Jr con la sua doppia doppia da 19 punti e 11 rimbalzi.
Per i due rookie dei Magic, Franz Wagner e Jalen Suggs, convince molto di più il primo che segna 12 punti e da una grossa mano sia a rimbalzo che nella ridistribuzione dei palloni, con 8 rimbalzi e 4 assist.
Darius Garland dall’altra parte continua a prendersi il suo ruolo sempre più centrale nel backcourt di Cleveland, per lui 26 punti e 11 assist; dominanti anche Allen e Markkanen, che mettono in scena prove da 19 punti e 11 rimbalzi il primo, e da 20 punti e 5 rimbalzi il secondo.
(13-7) Miami Heat 107-104 Chicago Bulls (13-8)
Sfida equilibratissima tra la seconda e la quarta della classe a Est; la partita tra i Miami Heat e i Chicago Bulls è uno scontro che vive di fiammate e di sprazzi di grande gioco.
Comincia meglio Miami, in cui a sorprendere è la prestazione di Gabe Vincent da 20 punti e 5 assist, miglior marcatore dei suoi e secondo totale, dietro solo a DeMar DeRozan. Nella prima frazione a prendere il pallino del gioco sono per lo più Kyle Lowry, sempre più al centro della squadra, e molto convincente con i suoi 19-5-6 e Bam Adebayo, che dal punto di vista realizzativo segna 6 punti sui 9 totali in partita.
Chicago risponde al fuoco con il fuoco, che in questo caso corrisponde alla figura di DeRozan, il quale mette in scena un’altra grandissima prestazione da 28 punti e 7 rimbalzi. Infatti i Bulls si riavvicinano e prendono il vantaggio tra il secondo e il terzo quarto, forti anche dell’apporto di Zach Lavine da 16 punti e di Lonzo Ball, che ne mette 11 con 11 rimbalzi.
Miami però dimostra di averne di più nei momenti che contano, e anche grazie all’ottima prova di Jimmy Butler da 18 punti e 5 assist, riescono a portarsi a casa la vittoria.
(13-9) Charlotte Hornets 143-146 Houston Rockets (3-16)
Al Toyota Center va in scena un colpaccio per i padroni di casa, gli Houston Rockets che da ultimi a Ovest riescono a battere gli Charlotte Hornets all’overtime, grazie ad un grande Christian Wood.
Nella sfida tra Rockets e Hornets, le difese non riescono ad essere minimamente convincenti, come dimostra il punteggio finale, e la partita si trasforma presto in una gara a chi sbaglia meno in attacco. Houston si porta in vantaggio di ben 13 punti alla fine del primo quarto, mentre Charlotte pareggia nel secondo.
Lo stesso canovaccio viene ripetuto nel secondo tempo, con i Rockets che scappano e gli Hornets che riacciuffano il risultato a pochi minuti dalla fine. Charlotte avrebbe anche la possibilità di vincerla sulla palla persa Jae’Sean Tate, ma Cody Martin non manda a segno la tripla che sarebbe stata decisiva.
Entrambi i quintetti fanno festa in termini di punti, con gli Hornets che vengono trascinati dai 31 punti di Terry Rozier e dalla tripla doppia di LaMelo Ball, autore di 19 punti, 11 rimbalzi e 13 assist.
Fondamentale per rompere l’equilibrio della partita è il jumper di Kevin Porter Jr che da uno strappo alla partita, che poi si decide su una serie di tiri liberi che vengono segnati dai Rockets. Per lui 23 punti e 12 assist. Il migliore in campo per Houston è però Christian Wood, che raccoglie ben 16 rimbalzi, segnando 33 punti.
(13-7) Washington Wizards 120-114 Dallas Mavericks (10-8)
Soliti problemi per Dallas che soffre molto le prestazioni negative del supporting cast attorno a Luka Doncic, il quale da parte sua prova a guidare la squadra, ma poco può contro una squadra organizzata come Washington.
I Wizards infatti continuano a stupire sempre di più e mettono in mostra un gioco corale che esalta tutti i propri giocatori, in particolare il quintetto titolare. Bradley Beal fa la voce grossa già dal primo quarto, segnando 13 punti dei 26 totali e aggiungendo poi 5 rimbalzi e 7 assist.
Figurano bene anche gli ex Lakers, Caldwell-Pope e Kuzma, con 16 punti e 6 rimbalzi, e 22 punti, 9 rimbalzi e 4 assist.
Poco da fare per Dallas, che oltre alla doppia doppia da 33 punti e 10 assist di Doncic, può fare affidamento solamente su Kristaps Porzingis che segna 13 punti con un’efficienza pessima e raccoglie 7 rimbalzi, subendo comunque la fisicità del quintetto avversario.
I Mavericks infatti cercando anche di vincere la partita, passando in vantaggio tra il secondo e il terzo quarto, ma alla lunga la fatica prende il sopravvento sulla stella slovena, e con lui, anche le speranze dei Mavs cedono.
(5-17) New Orleans Pelicans 105-127 Utah Jazz (13-7)
Sfida impari che mette a confronto due squadre nelle posizioni quasi opposte in classifica ad Ovest. Agli Utah Jazz basta un solo quarto per mettere le cose in chiaro e accumulare quel vantaggio che si porterà fino alla fine della partita.
Lo schema di gioco per Utah è sempre lo stesso: far girare la palla, trovare l’uomo libero e fare in modo che tutta la squadra prenda confidenza con il canestro. Ad aprire le danze sono Jordan Clarkson e Mike Conley, che finiranno entrambi con 20 punti segnati. Parte un po’ a rilento Donovan Mitchell, che chiude la partita da miglior marcatore dei suoi con 21 punti, 7 rimbalzi e 7 assist.
L’efficienza è altissima per tutta la squadra che chiude con il 56% dal campo e il 57% da tre punti; confronto impietoso con il 43% e il 29% di NOLA.
Niente sembra funzionare per i Pelicans, in una serata in cui il miglior marcatore è Jaxson Hayes, che segna 15 punti in soli 7 minuti in campo. Continuano a deludere Brandon Ingram, da cui ci si aspetterebbe una presa di responsabilità maggiore, e i nuovi acquisti Valanciunas e Graham, che in due riescono a segnare solamente 18 punti complessivi.